giovedì 22 dicembre 2011

Altheo "Incontri personali": Margherita Hack.

Altheo: "Incontri personali": Margherita Hack.
Giovedi 26 gennaio 2012 ore 18.30.
Museo Fondazione Luciana Matalon
Foro Buonaparte 67. Milano





E' una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana e ha vissuto lavorando in grande stile alla scienza astrofisica.
Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, ha svolto un'importante attività di divulgazione e ha dato un valido contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte categorie di stelle.
Il padre, di religione protestante, lavorava come contabile e la madre, cattolica, diplomata all'Accademia di belle arti, era miniaturista alla Galleria d'arte degli Uffizi.
Entrambi insoddisfatti delle loro religioni e chiese, aderirono alle dottrine teosofiche, intrecciando rapporti con un ambiente che sarebbe stato loro di sostegno nei momenti più difficili. Non simpatizzarono per il regime fascista e per questo subirono molte discriminazioni.
Vegetariani convinti, trasmisero questa cultura alla figlia, che non ha mai mangiato carne e ha coltivato fin da piccola grandi amicizie a "quattro zampe". A undici anni Margherita conobbe tra i compagni di giochi Aldo, un ragazzo di due anni maggiore, che sarebbe diventato suo marito.
Frequentò il liceo classico e iniziò a giocare a pallacanestro e a fare atletica, ottenendo ottimi risultati a livello nazionale nel salto in alto. Ritrovò Aldo dieci anni dopo, nel 1943, all'Università di Firenze, dove frequentavano rispettivamente la Facoltà di Fisica e quella di Lettere.



Iniziò un periodo di precariato come assistente presso lo stesso Osservatorio e come insegnante presso l'Istituto di Ottica dell'Università di Firenze. Il primo impiego le venne offerto nel 1947 dalla Ducati, un'industria di Milano che iniziava a occuparsi di ottica. Margherita lo accettò e si trasferì col marito, ma l'anno successivo preferì tornare all'ambiente universitario fiorentino.
Dal 1948 al 1951, insegnò astronomia come assistente e nel 1950 entrò in ruolo. Nel 1954 ottenne la libera docenza e, sotto la spinta del marito, iniziò la sua attività di divulgatrice scientifica, collaborando con un quotidiano.

Chiese e ottenne il trasferimento all'Osservatorio di Merate, presso Lecco, una succursale dello storico Osservatorio di Brera.
Nello stesso periodo, teneva corsi di astrofisica e di radioastronomia presso l'Istituto di Fisica dell'Università di Milano e iniziò le sue numerose collaborazioni con università straniere in qualità di "ricercatore in visita".
Accompagnata dal marito, che la seguiva in ogni spostamento, collaborò con l'Università di Berkeley (California), l'Institute for Advanced Study di Princeton (New Jersey), l'Institut d'Astrophysique di Parigi (Francia), gli Osservatori di Utrecht e Groningen (Olanda), l'Università di Città del Messico; è stata anche "docente in visita" presso l'Università di Ankara (Turchia).
Nel 1964 divenne professore ordinario, ottenendo la cattedra di astronomia presso l'Istituto di Fisica teorica dell'Università di Trieste e come tale ebbe l'incarico della direzione dell'Osservatorio astronomico. La sua gestione, durata fino al 1987, rivitalizzò un'istituzione che era l'ultima in Italia sia per numero di dipendenti e di ricercatori che per strumentazione scientifica, portandola a rinomanza internazionale.
L'enorme sviluppo delle attività didattiche e di ricerca, che Margherita Hack aveva promosso in università, pose il problema di creare un Istituto di Astronomia.
Si sposarono l'anno successivo e sono ancora uniti. A guerra finita, nel 1945, fu possibile laurearsi con una tesi di astrofisica relativa a una ricerca sulle cefeidi, una classe di stelle variabili.
Il lavoro fu condotto presso l'Osservatorio astronomico di Arcetri, dove la Hack iniziò a occuparsi di spettroscopia stellare, che sarebbe diventato il suo principale campo di ricerca.





Fu istituito nel 1980 e sostituito nel 1985 da un Dipartimento di Astronomia, che la scienziata diresse fino al 1990. Dalla sua nascita, nel 1982, la studiosa ha curato una stretta collaborazione anche con la sezione astrofisica della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa).
La carriera scientifica di Margherita Hack si è intrecciata a quella degli astronomi più importanti dell'ultimo secolo. Le sue ricerche hanno toccato diversi settori: ha studiato le atmosfere delle stelle e gli effetti osservabili dell'evoluzione stellare e ha dato un importante contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale delle stelle da 0 a F.
I suoi lavori più importanti vertono sulle stelle in rapida rotazione, chiamate stelle a emissione B, che emettono grandi quantità di materiale e a volte formano anelli o inviluppi stellari, e sulle stelle a inviluppo esteso.
Ha contribuito in particolare allo studio delle stelle di tipo Be, caratterizzate da uno spettro continuo solcato di righe scure.
Le sue recenti ricerche includono la spettroscopia, nel visibile e nell'ultravioletto, dei sistemi a stelle binarie, nei quali le due componenti sono così vicine da interagire, e delle stelle simbiotiche. Ha alternato la stesura di testi scientifici sull'astronomia generale e la spettroscopia stellare  a carattere universitario, alla scrittura di testi a carattere divulgativo.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Le nebulose e gli universi-isole(1959), La radíoastronomia alla scoperta di un nuovo aspetto dell'Universo (1960), L'universo. Pianeti, stelle e galassie (1963), Esplorazioni radíoastronomíche (1964), L'universo violento della radioastronomia (1983), Corso di astronomia (1984), L'universo alle soglie del Duemila (1992), La galassia e le sue popolazioni (1992), Alla scoperta dei sistema solare (1993), Cosmogonie contemporanee (1994), Una vita tra le stelle (1995), L'amica delle stelle (1998).
Il trattato Stellar Spettroscopy, scritto a Berkeley, nel 1959, con Otto Struve (1897-1963) è considerato ancora un testo fondamentale. Straordinaria divulgatrice, ha collaborato a numerosi giornali, a periodici specializzati e ha fondato nel 1978 la rivista "L'Astronomia" che dirige tuttora.
Nel 1980 ha ricevuto il premio Accademia dei Lincei e nel 1987 il premio Cultura della Presidenza dei Consiglio. E' membro dell'Accademia dei Lincei, dell'Unione Internazionale Astronomi e della Royal Astronomical Society.
Nel 1992 la scienziata è andata fuori ruolo per anzianità e ha continuato l'attività di ricerca senza l'impegno dell'insegnamento. Nel 1993 è stata eletta consigliera comunale a Trieste.
Dal 1997 è in pensione, ma dirige ancora il Centro Interuniversitario Regionale per l'Astrofisica e la Cosmologia (CIRAC) di Trieste e si dedica a incontri e conferenze al fine di "diffondere la conoscenza dell'Astronomia e una mentalità scientifica e razionale".







Altheo "Mostre": Nel cerchio del pensiero. Marco Nones. Dedicato a Alda Merini.

Altheo "Mostre": Marco Nones si è ispirato alla poetessa milanese per le sue opere d'arte.




Le piste da sci si trasformano in una galleria d’arte a cielo aperto. Accade nello Ski Center Latemar, fra Dolomiti del Trentino.
Il 23 dicembre 2011, “RespirArt Pampeago Green&White Gallery” presenterà le opere di ghiaccio dell’artista Marco Nones lungo le piste da sci di Pampeago “Agnello” e “Tresca”.
La mostra avrà il titolo “Nel cerchio di un pensiero” e sarà dedicata alla poetessa milanese Alda Merini. Gli sciatori potranno ammirare dodici opere di ghiaccio, ispirate ai profili delle vette dolomitiche e alla dolcezza delle discese innevate. La durata dell’esposizione sarà decisa dal Sole.
Ovvero dal tempo che il suo calore impiegherà a dissolvere le creazioni di ghiaccio.
E’ la prima volta che una mostra di land art viene allestita sulle piste da sci.
Questo respiro fra arte e natura celebra la bellezza del massiccio del Latemar, uno dei paesaggi dolomitici dichiarati dall’Unesco “Patrimonio Naturale dell’Umanità”.
RespirArt è promossa dalla società di impianti di risalita Latemar di Pampeago ed è ideata dall’artista Marco Nones e dalla giornalista Beatrice Calamari.




Le opere di Marco Nones, fotografate da Eugenio Del Pero e realizzate in collaborazione con Dario Zorzi, avranno il compito di risvegliare il senso di meraviglia degli sciatori. L’estate scorsa l’artista di Cavalese ha creato suggestive opere di land art anche lungo i sentieri di Pampeago, utilizzando elementi naturali come i rami, le pietre e persinola lana. La land art è un movimento artistico che sprona a uscire dalle gallerie e dai musei, modificando direttamente gli spazi aperti.
E’ l’occasione privilegiata di comunicare con la natura, accogliendo e modellando i suoi doni. L’inserimento di opere d’arte nel ciclo vitale della natura offre infiniti spunti di riflessione e sviluppa la consapevolezza di quando sia vano il tentativo degli uomini di cercare di trattenere oggetti, pensieri, persone o situazioni in un mondo in continua trasformazione.




RespirArt Pampego Green&White Gallery, coinvolgerà artisti di fama europea che esporranno le loro opere durante l’inverno e durante l’estate. Le immagini fotografiche, i disegni e i modellini delle opere di Pampeago saranno esposte in mostre internazionali.
La prima è stata ospitata dall’Istituto culturale italiano di Praga, dal 4 al 16 novembre 2011, con il titolo “Dissolvenze”, in collaborazione con la.Trentino Spa.
Accanto alle esposizioni nella natura, RespirArt organizza eventi per coinvolgere tutte le forme d’arte.
Martedì 3 gennaio 2012, Pampeago ospiterà la manifestazione artistica “Poesia in seggiovia”, organizzata dall’associazione culturale RespirArt Pampeago Green&White Gallery e dagli impianti di risalita Latemar di Pampeago.
Una compagnia di poeti accompagnerà gli sciatori sulla seggiovia Agnello, recitando le poesie della poetessa Alda Merini, a cui sono dedicate le opere di ghiaccio di Marco Nones esposte lungo le piste Agnello e Tresca.
In caso di maltempo l’evento sarà spostato al 4 gennaio 2012.


mercoledì 21 dicembre 2011

Altheo "Video": Il capo dei briganti. Edoardo Bennato.

Altheo "Video": Il capo dei briganti. Edoardo Bennato.





Noto con particolare interesse che confina con l'incazzatura che la stampa estera, dopo gli ultimi avvenimenti di cronaca, come al solito ci prende per il culo.
Oramai siamo abituati ad essere presi di mira da popoli che sembrano vivere a Gardaland, e per giunta ci credono talmente rincoglioniti da non reagire minimamente agli eventi a cui il nostro Paese è soggetto.
Ma da che pulpito...che cazzo ciò io da imparare da questi scribacchini? e soprattutto perchè questa brava gente non si consuma una piccola porzione di cazzi loro? Mah!
Di mira un video di una cantautore Italiano. "Il capo dei briganti" di Edoardo Bennato, a costo zero girato durante la processione dei Fujenti della Madonna dell'Arco, a Pomigliano (Napoli). Complimenti...mettetevi in fila...e da quasi quarant'anni che le canzoni di Edoardo Bennato esorcizzano a tal punto da ridicolizzare il mio Paese, ma sempre con una forma ironica e costruttiva.
E magari già che ci siete mettetevi "in fila per tre".
Si, perché nel brano "Il capo dei briganti" Bennato cita Gricignano e l'insediamento americano della Us Navy: "Forte Apache a Gricignano è assediato dagli indiani, non si sentono più al sicuro neanche gli americani".
Parole del "brigante" Edoardo che, con una sottilissima ironia, quale solo lui sa avere, sberleffa la camorra, convinta "padrona" del territorio.
Non a caso si vedono anche i luoghi di Scampia e Casal di Principe, roccaforti dei clan campani.
Ad essere sotto accusa è lo Stato italiano, a partire dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano verso il quale il cantante non usa certo parole tenere: "Sono il capo dei briganti, inseguito, braccato / ma sono il vero napolitano / quell’altro è un rinnegato". Perché, aggiunge "questa è terra di frontiera questa è terra di nessuno / se il tiranno la rivuole sarà muro contro muro".  
Ma chi è il vero capo dei briganti? In un'intervista, Bennato spiega: "La canzone è una dedica a Fabrizio De André e al suo modo crudo di dire certe cose.
Nel momento in cui Garibaldi e Vittorio Emanuele II si strinsero la mano a Teano, nacquero personaggi leggendari che in quel contesto si assunsero il compito di difendere la povera gente dalle vessazioni dei tiranni.
Le masse di disperati e diseredati del sud ancora oggi identificano nei briganti i loro difensori, una protezione alternativa allo Stato che prende vari nomi: camorra, ‘ndrangheta, mafia.
L’Italia è ingovernabile, chi si ostina a governarla prima o poi si fa male.
Ma io scrivo solo canzonette, aldilà dei contenuti politici, devo fare in modo i bambini di cinque anni si divertano".
Mi dispiace per la stampa estera ma non ci trovo niente di male se un artista crede veramente in quello che canta, e non ci vedo niente di strano se   le fortezze americane nel nostro paese non sono viste da tutti in modo idilliaco.
La prossima volta proporremo ai nostri artisti di realizzare un video suonando il mandolino e mangiando la pizza, così continueranno a pigliarci per il culo con argomenti "creativi" che da anni utilizzano per descriverci.

Altheo





Video: Brano tratto dal nuovo CD "Le vie del Rock sono infinite" in cui Edoardo torna a porre l'attenzione sulla sua terra e sulle contraddizioni che la "realtà Italiana" racchiude in sè dall'Unità. E' un video improvvisato, girato durante la processione dei Fujenti della Madonna dell'Arco di Pomigliano (Na).








martedì 20 dicembre 2011

Altheo " Design del XX secolo": Enzo Mari.

Altheo " Design del XX secolo": Enzo Mari.




Enzo Mari studiò all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dal 1952 al 1956.
Nel 1957 iniziò a lavorare per Danese; uno dei suoi primi design per l'azienda fu un giocattolo educativo, un puzzle per bambini costituito da una serie di animali in legno sovrapponibili.
Nel 1959 iniziò a sperimentare con le plastiche, le sue ricerche si concretizzarono in una serie di prodotti di alte qualità, fabbricati per Danese, tra cui un portaombrelli cilindrico in PVC (1962) e il vaso Pago-Pago (1969) in ABS.




Sempre per Danese ha prodotto la sua scultura ciotola in marmo Paros (1964), i sistemi modulari per strutture espositive (1965) e i vasi in plastica Tortiglione (1969).
Nel 1963 Mari entrò nel movimento radicale Nuove Tendenze e cominciò ad insegnare alla Scuola Umanitaria a Milano; pubblicò le sue teorie radicali in Funzione della ricerca estetica.
Nel 1974 espose la sua "Proposta per un autoprogettazione", una serie di mobili in "tecnica povera".
Enzo Mari ha collaborato anche con Elio Mari e ha lavorato per ICF, Zanotta, Castelli, Artemide e Olivetti.
Eminente teorico del design, è stato presidente dell'Adi (Associazione del disegno industriale) dal 1976 al 1979 ed ha insegnato a Milano, Parma, Roma e Carrara.





Altheo "Design del XX secolo": Kenneth Grange.
Altheo "Design del XX secolo": Marcello Nizzoli.
Altheo "Design del XX secolo": Eero Aarnio.
Altheo "Design del XX secolo": Paul Theodore Frankl.
Altheo "Design del XX secolo": Bruno Munari.
Altheo "Design del XX secolo": Gae Aulenti.
Altheo "Design del XX secolo": Alessandro Mendini.
Altheo "Design del XX secolo": Stefano Giovannoni.
Altheo "Design del XX secolo": Angelo Mangiarotti.
Altheo "Design del XX secolo": Sergio Asti.
Altheo "Design del XX secolo": Carlo Mollino.
Altheo "Design del XX secolo": Cini Mariani Boeri.

domenica 18 dicembre 2011

Altheoworld: Reportage "artisti anni 70" Vancouver.

Altheoworld: Reportage "artisti anni 70" Vancouver.




I was recently going through old pictures, slides and infinite contact sheets from my photographic debut in Vancouver and it was like leafing backwards through time. From the late 70's and on, the  vancouver punk scene dominates my photo collection. Bands, Vancouver friends, acquaintances and snapshots from Smiling Buddha nights. Then there are pictures of Gore Street, where I happened to be on its very last day, taking pictures with Dave Gregg (DOA), before the bulldozers arrived to tear it all down, a symbolic end to an era. 






Per vedere tutto il servizio: AltheoWorld
To see the rest of this post: AltheoWorld

Altheo "Storie di Moda": Edward Steichen. Fotografo.

Altheo "Storie di Moda": Edward Steichen.
Fotografo.




Quando venne messo sotto contratto da Condè Nast per costruire le immagini di Vogue e Vanity Fair, nel 1923, Edward Steichen (1879-1973) era il fotografo più pagato del mondo. E, forse, il più famoso. A fine '800 si era affermato come grande pittorialista, e negli anni successivi aveva promosso la svolta modernista della fotografia americana.
Nei suoi 15 anni alla Condè Nast realizzò una monumentale serie di ritratti, usando le più sottili alchimie che i riflettori da studio, allora una novità, consentivano.
Ma soprattutto creò dal nulla uno stile soffisticato per raccontare ai lettori le novità della moda.




L'elenco dei suoi ritratti stupisce per varietà: fotografò Walt Disney e Gary Cooper, Greta Garbo e Shirley Temple, Matisse e Rouault, Pirandello e Colette.
Le splendide stampe originali in mostra alla galleria Sozzani raccontano questo periodo.
Steichen ebbe molte vite. Chiuso il contratto con la casa editrice, si ritirò a coltivare le rose nel sud della Francia.
Il governo americano lo chiamò all'ingresso della guerra per cordinare la documentazione del conflitto; poi, ormai anziano, diresse il dipartimento di fotografia del Moma, dal 1947 al 1962.







venerdì 16 dicembre 2011

Altheo "Tribute": Wicky Hassan.

Altheo "tribute": Wicky Hassan.




E' morto stamattina a Roma Wicky Hassan, cofondatore e creativo del Sixty Group e titolare dei marchi di abbigliamento Miss Sixty ed Energie. Profugo dalla Libia, dove era nato a Tripoli 58 anni fa, era giunto a Roma alla fine degli anni Sessanta dopo la cacciata degli ebrei dal paese nordafricano. E' stato uno dei più attivi e geniali creativi di moda degli ultimi anni.
Hassan, fondatore, azionista di riferimento e anima creativa del Gruppo Sixty, lottava da quattro anni contro un tumore.
Profondo dolore e' stato espresso dal Gruppo che ha ricordato come "nel corso degli ultimi anni, da quando gli era stata diagnosticata la malattia, Wicky Hassan ha proseguito ininterrottamente il proprio impegno in azienda preparando con estrema cura il futuro del Gruppo. In particolare ha contributo con immensa umanita' a creare un ufficio stile forte e capace di dare seguito alla sua visione".





"Al di là della volontà di assicurare la continuità stilistica, Wicky Hassan - prosegue la nota - ha intrapreso tutte le iniziative volte ad assicurare la continuità aziendale conferendo a Piero Bongiovanni, attuale amministratore delegato del Gruppo e al suo management, tutte le leve necessarie per il governo dell'azienda".
"E' scomparso oggi uno dei grandi creatori di moda a livello internazionale. Un uomo che ha saputo coniugare un grande amore per lo stile e per la sua azienda con una lotta esemplare contro qualsiasi forma di discriminazione", ha commentato Piero Bongiovanni. "Wicky, un amico, un uomo di visione e di grandi valori, socio con il quale ho avuto l'onore di lavorare in questi anni, resterà per sempre nei nostri cuori", ha dichiarato Renato Rossi, cofondatore del Gruppo Sixty.



Altheo "Design Gran Bretagna": Laura Ashley. Stilista.

Altheo "Design Gran Bretagna": Laura Ashley. Stilista.




Il nome Laura Ashley è da tempo sinonimo del gusto britannico per tessuti e arredamento d'interni dall'aria decorativa e un po' nostalgica, dal look che evoca quell'immagine di stile inglese ormai largamente diffusa e a tutti noi un po' familiare.
I piccoli disegni floreali dei tessuti e delle carte da parati di Laura Ashley rappresentano il lato romantico del design inglese del dopoguerra, nel quale la natura gioca un ruolo cruciale.
Il fenomeno fu creato dai coniugi Ashley, Laura, designer autodidatta, e dal marito Bernard.Lla loro attività iniziò a metà degli anni cinquanta, e il decennio sucessivo vide il proliferare di un gran numero di negozi Laura Ashley sia in Inghilterra che all'estero.
A metà degli anni ottanta il numero dei punti vendita aveva già oltrepassato il centinaio, mentre le fabbriche erano più di dieci. Anche la gamma dei prodotti si espanse, fino a comprendere, in aggiunta ai tessuti e alle carte da parati, sciarpe, camice, abiti  (nota la collezione della Pop Star David Bowie), grembiuli e profumi.
Un completo "stile di vita" laura Ashley era così a disposizione di tutti, sia in Inghilterra che altrove.




Vita,

1925. Nasce nel Galles
1949. Sposa Bernard Ashley.
1953. Primi lavori come Designer ; Audrey Hepburn indossa un suo scialle in Vacanze Romane.
1954. Fonda la Ashley Ltd.
1977. Riceve il Qeen's Award per i risultati conseguiti nell'ambito delle esportazioni.
1985. Muore nella sua casa in Inghilterra.

Prodotti.

1966. prima collezione donna.
1979. Profumo e linea cosmetica.
1999. Collezione per l'arredamento Hydranges.





Altheo "Design Gran Bretagna": Oliver Vaughan, Grafico.
Altheo "Design Gran Bretagna": Roy Fleetwood. Product Designer.
Altheo "Design Gran Bretagna": Jamie Reid. Grafico

Altheo "vinile": Queen, News of the world. 1977.

Altheo "vinile": I 100 LP che hanno fatto la storia della musica.
Queen, News of the world. 1977




Il 1977 è stato spesso paragonato al 1968, quale anno di forti contestazioni giovanili, ma mentre il 1968 segnalava il risveglio della classe operaia italiana, ed apriva un periodo pre-rivoluzionario in cui i lavoratori italiani avrebbero potuto prendere il potere, il 1977 segnala ben’altra cosa: la netta separazione tra una fascia avanzata di giovani e lavoratori dalla massa, il che prepara un nuovo periodo di sconfitte della classe operaia.
Infatti l’attuale situazione italiana affonda le sue radici negli avvenimenti del periodo 1976-79, di cui il 1977 è un anello cruciale.
L'anno di quella "maledetta" foto.
La foto è quella dell’autonomo che, impugnando la pistola con le due mani, spara contro la polizia.
La data è quella del 14 maggio 1977. I fatti a cui la foto si riferisce si svolsero a Milano, in via De Amicis, strada in cui un corteo di protesta per la morte di Giorgiana Masi si scontrò con le forze dell’ordine, in una sparatoria in cui fu ucciso il vicebrigadiere Antonio Custra. L’immagine è notissima ed è da tempo diventata l’icona simbolica della violenza legata al «movimento del ’77». Vale però la pena raccontarla con le parole allora usate da Umberto Eco, anche perché furono quelle che, subito a ridosso degli eventi, ne fissarono una interpretazione che in qualche modo è stata poi considerata come definitiva.
Ragionando sulle foto esemplari, «diventate un mito e tali da condensare una serie di discorsi», in grado, cioè, di riassumere le vicende più significative del Novecento (il miliziano morente di Capa, il cadavere del «Che» sul tavolo dell’obitorio, i marines che innalzano la bandiera a Iwo Jima, il prigioniero vietcong ucciso con un colpo alla tempia…), Eco sosteneva che la foto scattata in via De Amicis non assomigliava «a nessuna delle immagini in cui si era emblematizzata, per almeno quattro generazioni, l’idea della rivoluzione». Mancava l’elemento collettivo, vi tornava in modo traumatico la figura dell’eroe individuale. E questo eroe individuale non era quello della iconografia rivoluzionaria, «che quando ha messo in scena un uomo solo lo ha sempre visto come vittima, agnello sacrificale: il miliziano morente o il “Che” ucciso, appunto.
Questo eroe individuale invece aveva la posa, il terrificante isolamento degli eroi dei film polizieschi americani…».




Il 1977, l'anno in cui il punk rock esplose in Gran Bretagna, vide i Queen uscire con il loro terzo album di successo di fila.
I due album precedenti della band, i "compagni" Night at the opera e A day at the races, avevano confermato il quartetto come una delle migliori band di pop rock dell'epoca, ma News of the world, che raggiunse la quarta posizione in Gran Bretagna e la terza negli States, portò il gruppo al livello successivo, dando loro la forza di diventare una delle band più ricercate anche in termini di concerti da stadio.
E cosa c'è di meglio di un inno da suonare allo stadio? L'albun vanta due canzoni epiche che rientrano in questa categoria, più precisamente We will rock you e We are the Champions, entrambe apparse su un singolo che uscì in Inghilterra e negli Usa, raggiungendo il secondo ed il quarto posto nelle rispettive classifiche.
Il singolo fu il primo a superare i 2 milioni di copie per la Elektra Records, mentre l'album restò in classifica per 37 settimane.
Nonostante fosse l'album registrato nel tempo più breve, News of the world non è affatto uniforme.
Contiene brani meditativi come Spread your wings ed il jazz My melancholy blues, insieme a tracce rock a pieno ritmo come Sheer Heart attack, vista da molti come la risposta al nascente movimento punk, che vedeva nei Queen tutto ciò che era esagerato nel rock.
La copertina dell'album fu disegnata dal noto illustratore di fantascienza Frank Kelly Freas.

Altheo




Video: Queen, We are the champions.






Altheo "vinile": Coldplay, Viva la vida. 2008.
Altheo "vinile": Santana, Santana. 1969.
Altheo "vinile": Nirvana, Nevernind. 1991.
Altheo "vinile": Dire Straits, Love over gold. 1982.
Altheo "vinile": Deep Purple, Made in Japan.1972.
Altheo "vinile": Hair. 1968.

Altheo " I Grandi artisti del Naviglio" Anna Blasi.

Altheo " I Grandi artisti del Naviglio" Anna Blasi.




Anna Blasi, scultrice professionista con formazione artistica in scultura, disegno e pittura, è anche autrice di grandi opere scultoree pubbliche e private, nonchè docente di cultura.





Bolognese di nascita è artisticamente operativa a Milano dal 1977, data della prima mostra personale tentasi, nel cuore della città, al Centro Artistico Milanese.
Anna Blasi timidamente, si affacciava nel mondo dell'arte presentando al pubblico una serie di bei dipinti ad olio, rappresentanti donne in attesa e lagune dai riflessi dorati, e una sfilata di armoniose e coinvolgenti figure femminili in terracotta che avevano intrinseca la capacità di trasmettere nell'osservatore la carica emotiva e sentimentale che l'artefice eveva voluto trasmetter loro, mediante innata sensibilità e sapiente manualità.
...Queste donne, scrisse il critico d'arte Aldo Locatelli, pare possiedano una loro vita autonoma, una loro intima storia fermata, per incantesimo, nel tempo. pare basti fare un soffio per rianimarle e farle vivere nel nostro reale presente.




Dalla prima personale, vera e propria pista di lancio, è stato un susseguirsi di premi in concorsi d'arte, mostre personali e partecipazioni a fiere internazionali d'arte.
Anna Blasi, prediligendo la scultura come veicolo espressivo, dalla terracotta è passata alla fusione in bronzo delle sue opere che via, via sono divenute d'importanza sempre maggiore.
Ancora in giovane età le venivano commissionate sculture di grandi dimensioni e opere monumentali.
Oggi le opere do Anna Blasi figurano in collezioni pubbliche e private in Italia, Francia, Inghilterra, Olanda, Germania, Stati Uniti.






L'esordio di Anna Blasi, come scrittrice, avviene al Circolo della Stampa di Milano nel 1994 quando l'affermazione nelle arti visive era già consolidata.
Per rendere più incisivi i contenuti delle sue sculture, presentate durante la serata, vengono letti i testi ispiratori, scritti di getto dall'artista durante la creazione delle sue sculture.
L'apprezzamento suscitato al Circolo della Stampa dall'abbinamento fra scultura e poesia ha avuto un seguito.
Nel 1995, a Ferrara, in una mostra patrocinata dal comune tenutasi al Chiostro di S. Romano dal titolo Scultura in poesia.
Di seguito a Copparo (Ferrara) alla galleria Oreste Marchesi, Parole e Forme.
A Milano, Hotel Executive, Bronzi e parole. A Bergamo Biblioteca Comunale, Pensieri Fusi.
Passata dalla poesia alla narrativa, ad Anna Blasi viene assegnato il Primo premio assoluto Il Fiorino d'Oro, al concorso patrocinato dall'assessorato alla cultura del comune di Firenze, Premio Firenze Europa, con pubblicazione del testo intitolato: Racconto in diretta.








Altheo "I grandi artisti del Naviglio": Giulio Picelli.

giovedì 15 dicembre 2011

Altheo "proposte": I migliori anni del rock in mostra. Da Bacon ai Beatles. Milano.

Altheo "proposte": I migliori anni del rock in mostra.
Da Bacon ai Beatles.
Permanente di Milano fino al 12 febbraio 2012.




Allestita alla Permanente di Milano fino al 12 febbraio 2012, la mostra Da Bacon ai Beatles.
Nuove immagini in Europa negli anni del Rock coinvolge il visitatore in un viaggio incredibilmente suggestivo tra opere d'arte e musica.
Tele e sculture di originali interpreti dallo stile inconfondibile vi accompagneranno in una ricostruzione estetica e sonora degli anni sessanta, ripercorrendo le tappe di quella tendenza artistica chiamata "Nuova Figurazione", di cui hanno fatto parte artisti diversi ma accumunati dalla passione per la pittura figurativa e politicamente e socialmente impegnata.
Un breve audio guida in cui commenti storici e artistici si alternano a brani di janis Joplin, Bob Dylan, Rolling Stones, vi condurrà tra le 70 opere di grandi maestri rappresentativi dell'epoca tra cui Francis Bacon, Jean Dubuffet e Alberto Giacometti.



Altheo "Fotografia del XX secolo": Gordon Parks.

Altheo "Fotografia del XX secolo": Gordon Parks.




Gordon Parks è l'ultimo dei 15 figli di un lavoratore occasionale: Cresce nella casa della sorella a Minneapolis e ne viene scacciato dal cognato all'età di 16 anni.
Sbarca il lunario lavorando come aiuto cameriere e musicista sino a quando, spinto dalla visione di alcune fotografie della Farm Security Administration e da un cinegiornale del fotografo Norman Aley, acquista una Voigtlander Brilliant di seconda mano e comincia a fotografare.
Inizia con fotografie di moda e a partire dal 1942 lavora anche per la Farm Security Administration.
Dal 1949 al 1970 è fotoreporter di Life. Ritrae sia la vita negli Stati del Sud e nelle bodonville brasiliane che i ricchi di New York e Washington vestiti alla moda.
Entra in contatto con il mondo degli artisti a cui fa un ritratto, ma realizza anche un toccante reportage sul leader nero Malcolm X.




I suoi servizi sui bassifondi di harlem, a cui aveva accesso in quanto fotografo di colore, aprono gli occhi agli americani di pelle bianca sulle divisioni nel loro paese.
Parks raggiunge tuttavia l'apice della popolarità con i suoi film, soprattutto con L'albero della conoscenza del 1969 e con i suoi racconti polizieschi che per la prima volta hanno come protagonista un eroe di colore.
Con la sua carriera esemplare lo stesso Parks, che Alexey Brodovitch non ha potuto assumere per il colore della pelle, ha fornito un grande contributo al riconoscimento dei neri nella vita pubblica americana.





Altheo "Fotografia del XX secolo". Gregory Colbert.
Altheo"Fotografia del XX secolo": Alfred Cheney Johnston.
Altheo "Fotografia del XX secolo": Peter H. Furst.
Altheo "Fotografia del XX secolo": Franco Fontana.
Altheo "Fotografia del XX secolo": Cohen Serge Moreno.
Altheo "Fotografia del XX secolo": Elsken Ed van der.
Altheo "Fotografia del XX secolo": Margaret Bourke-White.

mercoledì 14 dicembre 2011

Altheo "proposte": Natale alla Reggia di Caserta.

Natale alla Reggia: Caserta.
Dal 15 dicembre al 6 gennaio pronto un fitto calendario di appuntamenti culturali a palazzo reale. Visite guidate, mostre, presepe borbonico e concerti. Si parte giovedì.




Natale all'insegna dell'arte e della cultura è quello in programma nella dimora reale casertana dal 15 dicembre al 6 gennaio. Mostre d’arte, visite guidate ai nuovi percorsi espositivi ed al presepe borbonico, concerti e appuntamenti culturali per il «Natale alla Reggia 2011», la tradizionale manifestazione di fine anno organizzata dalla Soprintendenza in collaborazione con il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio e la Confartigianato di Caserta.
Si comincia giovedì 15 con «Conversazioni su Terrae Motus», primo di una serie di appuntamenti dedicati alla collezione voluta da Lucio Amelio alla Reggia di Caserta.
Mercoledì 21 dicembre alle 12 cerimonia di inaugurazione delle mostre d’arte allestite negli Appartamenti Storici del Palazzo Reale, «Neoclassiche compostezze. Il gusto per l’antico nel Real Palazzo di Caserta» a cura di Castello di Limatola s.r.l. L'esposizione sarà ospitate in tre sale, le cui raffigurazioni richiamano ad altrettante tematiche: sala di Marte, con affreschi sull'Iliade; dipinto il Trionfo di Astrea nell'omonima sala richiama l'utopia, e quella della regalità rappresentato nella Sala del Trono del Trono.




Al neoclassicismo di Reggia si aggiungono opere provenienti dal Museo di San Martino di Napoli, dal Museo Archeologico di Napoli, dalla Biblioteca Nazionale di Napoli e da collezioni private.
Spazzole, pettini, spazzolini da denti, flaconi per profumi, portaorologi, tabacchiere, fermacarte, sigilli reali e persino uno splendido scrittoio in legno d’ebano e palissandro, all’interno del quale si può ammirare un calendario del 1842,con scomparti in avorio: questi ed altri oggetti reali potranno essere ammirati con la seconda mostra dal titolo «Le piccole meraviglie dei Re.
Galanterie e collezionismo alla corte dei Borboni». L'esposizione, a cura di Vincenzo Mazzarella e Giovanni Parente, inaugura l’apertura di un nuovo spazio museale permanente nelle retrostanze della Sala degli Alabardieri e delle Guardie del Corpo.
Fino al 30 gennaio nella Biblioteca Palatina della Reggia, sarà infine proposta la mostra «Natalizi…Reali», a cura di Emilia Ruggiero, nella quale si esporranno opuscoli contenenti inni, odi e sonetti offerti dai sudditi in occasione dei «Natalizi» o compleanni di re e regine.




Non potevano mancare gli eventi dedicati al pubblico più giovane, senza dimenticare la tradizione.
Dal 18 dicembre al 9 gennaio nella Sala dei Porti dell’Appartamento settecentesco è allestita la mostra-concorso di arte presepiale «Tradizioni contemporanee» in cui sono esposti manufatti realizzati dagli allievi degli istituti d’arte e licei artistici delle province di Caserta e Benevento.
A giudicare le opere saranno il professore Riccardo Dalisi, docente di architettura della Università Federico II di Napoli, e Marco Ferrigno, artigiano di San Gregorio Armeno.
Dopo le mostre, spazio alla musica. Si rinnova il classico appuntamento del 26 dicembre con il «Concerto per un giorno di festa», in programma al Teatro di Corte, alle 11.15, con l'Orchestra da Camera di Caserta, diretta dal maestro Antonino Cascio. Il concerto è ispirato ai «Fasti e Splendori del ‘700».
Il 29 e il 30 dicembre nella Cappella Palatina è in programma il concerto dal titolo «Anataleconnoi... alla Reggia” a cui parteciperanno 50 allievi, fra i 5 e i 12 anni, dell’ «Orchestra Suzuki Casagiove» che presenteranno, accompagnandosi con violini, flauti, chitarre ed arpa, 13 brani di musica classica. La conclusione delle manifestazioni è affidata al tradizionale «Concerto dell'Epifania» a cura del Lions Club Caserta Host, in programma al Teatro di Corte alle ore 11.




Al «Natale alla Reggia 2011» si brinderà con i «Rossi di Natale».
Durante la cerimonia inaugurale delle mostre in programma mercoledì 21 dicembre, saranno allestiti dei corner degustativi di vini rossi Doc e Igt del territorio casertano a cura di Agrisviluppo-Azienda Speciale della Camera di Commercio di Caserta- con la partecipazione di sommelier professionisti della FISAR che offriranno degustazioni agli ospiti.
Durante le festività natalizie gli appartamenti storici della dimora vanvitelliana saranno aperti ai visitatori dalle 8.30 alle 19.30; il parco e il giardino inglese dalle 8.30 alle 14.30. La Reggia sarà aperta anche martedì 20 ,27 dicembre 2011 e 3 gennaio 2012, oltre al 25 dicembre e 1 gennaio 2012.


martedì 13 dicembre 2011

Altheo" Design del XX secolo": Ross Lovegrove

Altheo"Design XX secolo": Ross Lovegrove.




Dopo essersi laureato al Royal College of Art all'inizio degli anni ottanta, Lovegrove è diventato uno dei product designer più celebri a livello europeo.
Lovegrove è particolarmente attratto all'artigianato tradizionale inglese, quello per intenderci, ancora in grado di produrre raffinate selle di cuoio.
Il fascino di questi prodotti si è manifestato nel lavoro di Lovegrove fin dai tempi della sua laurea al Royal College of Art ed è alla base di molte sue creazionui successive, benchè oggi egli sia più noto come designer di mobili e designer industriale.
Tra le sue opere più famose si annovera il set di borse Coachline realizzato per Connolly, la ditta che forniva alla corte i rivestimenti in pelle per le carrozze e che in tempi recenti si è aperta al mondo del design, abbinando quindi artigianato e modernità in una combinazione che sembra fatta apposta per Lovegrove.




Degna di nota è anche la macchina fotografica Eye per Sony o la sedia di plastica pieghevole N.( per Kartell, nonchè i colorati thermos Basic Per Alfi Zitzmann (ideati insieme a Julian Brown).
Lovegrove è particolarmente apprezzato per l'originalità del suo linguaggio di forme e materiali, da un lato, e per quel suo approccio verso il prodotto capace di amalgamare ergonomia e sensualità, dall'altro.
I suoi oggetti sono sempre eleganti e soffisticati, mai chiassosi e dotati di una forma di sensibilità verso l'acquirente che non ha confronti nel panorama del design britannico.
Per dirla con parole di un critico, per Lovegrove "gesti quotidiani come mangiare, pettinarsi, usare il computer o riempire una tazzina di caffè sono materia di riflessione e, al tempo stesso, di azione".




Ross Lovegrove si sforza di unire, ove possibile, tradizione e modernità anche nel suo stesso studio, una costruzione fredda di acciaio e cemento, dove sono esposti alcuni oggetti d'arte africana che esprimono la sua "idea di qualità":
Al termine degli studi Lovegrove lasciò l'Inghilterra per fare un po' di esperienza all'estero, iniziando a lavorare alla Frogdesign in Germania. Poi si trasferì a Parigi, dove collaborò come consulente con l'azienda americana Knoll International, per la quale produsse la fortunata serie di mobili per ufficio Alessandri.
Alla fine venne invitato, insieme a jean Nouvel e Philippe Starck, a entrare a far parte dell'Atelier de Nimes, dove lavorò per una serie di aziende francesi, come Cacharel, Louis Vuitton, Hermes e Dupont.




Tornato a Londra alla fine degli anni ottanta, aprì un suo studio in un ex magazzino a Notthing Hill.
Da allora ha sempre lavorato per clienti internazionali, come internazionale è stata d'altronde, la sua carriera: Cappellini, Driade e Luceplan (Italia), Sony e Olympus (Giappone), Apple Computers e Herman Miller (USA). Lovegrove è sempre stato convinto che  "il design può migliorare la nostra vita".