martedì 13 ottobre 2015

Altheo "Moda": Katy Perry per Moschino.





L’ha scelta per il suo tour, per le occasioni più importanti, tra cui l’ultimo Met Gala e la performance nell’intervallo del Superbowl, e ha presenziato in prima alle ultime sfilate tra i flash dei fotografi.
Conseguenza inevitabile della llaison tra Moschino e Katy Perry è il coinvolgimento della celebre pop star nella campagna autunno inverno 2015-2016 della maison made in Italy.
Questo ingaggio non è per nulla un fulmine a ciel sereno: la cantante di Roar è una cara amica di Jeremy Scott, e dal suo ingaggio nella casa made in Italy avvenuto a fine 2013, l’ha sempre sostenuto e elogiato.
Negli scatti dell’adv, realizzati a New York da Inez & Vinoodh sotto la direzione creativa del designer di Kansas City e lo styling di Carlyne Cerf De Dudzeele, Katy con un taglio di capelli alla garçonne, indossa tutti i capi chiave della prossima collezione invernale di Moschino.



La Perry è impeccabile vestita prima con un giubbino di jeans patchwork, con tanto borchie, catene e crop top matelassé dorato, poi con un un look ipercolorato stile anni 90′




In una delle immagini più chiacchierate, Katy appare quasi nuda, se non fosse per il cappotto impreziosito con la stampa graffiti simile a quella che aveva sfoggiato insieme a Madonna al Met Gala.





Altheo "Weekend": Vacanze alla 007 sul set di Spectre.


In Tirolo sulle tracce di James Bond




Buone notizie per i fan di James Bond.
In attesa dell’uscita di “Spectre” sul grande schermo il prossimo 5 novembre, è possibile visitare uno dei luoghi chiave dell’ultimo capitolo della saga dell’agente 007: il rifugio Ice Q, a 3.048 metri d’altitudine nel cuore del Tirolo.
Proprio il ristorante di lusso più alto d’Europa è diventato, nelle riprese del film, la roccaforte di Daniel Craig. L’interprete della famosa spia inglese è il protagonista di alcuni ciak mozzafiato tra le montagne austriache della Ötztal.
Per seguire le orme dell’agente segreto più famoso del mondo basta prendere un passaggio dalla cabinovia del Gaislachkogl, inaugurata qualche anno fa, e considerata il progetto più innovativo degli ultimi tempi tra i quali si inserisce la moderna funivia Skyway Monte Bianco.




La struttura di Ice Q si staglia su un terreno estremamente aspro, caratterizzato da temperature estreme. Per costruirlo, sono state realizzate delle fondamenta mobili, che permettono al fabbricato di adattarsi nel modo migliore ai cambi di temperatura.
In questo gioiello di alta tecnologia, si possono assaporare i deliziosi piatti gourmet e assaggiare il vino Pino 3000, una speciale cuvée di pinot nero creata dall’unione di tre vitigni provenienti da Italia, Austria e Germania (Cantina St. Pauls di Appiano, Paul Achs di Gols nel Burgenland e Dr. Heger di Kaiserstuhl – si tratta di un vino creato appositamente per il rifugio, dove viene invecchiato a oltre 3.000 metri di quota, in una speciale cantina all’avanguardia).




All’interno dell’Ice Q, dislocato su 4 piani, si trova oltre al ristorante e alla cantina, anche una Top-Loungedi 80 metri quadri dotata di apparecchiature multimediali per poter accogliere presentazioni, meeting e altri eventi esclusivi. Dalla terrazza dell’ultimo piano, la vista spazia a 360 gradi sulle montagne circostanti.
Ogni anno, a fine aprile, Ice Q ospita una tappa dell’evento “VINO IN QUOTA”, organizzato dal Das Central – Alpine. Luxury. Life Hotel di Sölden, che vede la partecipazione di noti produttori di vino e chef internazionali.



Altheo "Fotografia": Steve McCurry conquista l’Hermitage Con la mostra “Unguarded Moment”.




Amatissimo in Italia, Steve McCurry è pronto a conquistare anche San Pietroburgo.
Un’ottantina delle immagini più iconiche scattate dal talentuoso fotoreporter in Pakistan, India, Cina, Etiopia, sono in mostra all’Hermitage fino al 22 novembre 2015.
Tra gli highlights dell’esposizione “Unguarded Moment” non poteva mancare la foto più famosa del maestro americano: il celebre ritratto diSharbat Gula, la ragazza afgana che dalla copertina di National Geographic ha ipnotizzato il mondo intero con il suo sguardo magnetico.
Buone notizie anche per chi non potrà volare fino in Russia per ammirare i suoi scatti.
La prestigiosa cornice dei Musei di San Domenico a Forlì presenta la mostra “Steve McCurry. Icons and women”, una raccolta delle immagini più famose di Steve McCurry insieme ad alcuni lavori recenti e ad altre foto non ancora pubblicate nei suoi numerosi libri.
Il percorso espositivo allestito da Biba Giacchetti, curatrice anche della mostra “Steve McCurry. Oltre lo sguardo” andata in scena quest’anno sia alla Villa Reale di Monza sia a Cinecittà a Roma, propone un viaggio intorno all’uomo e al nostro tempo, in un’inedita declinazione al femminile che si sposa a meraviglia con il mese della campagna nastro rosa.




sabato 10 ottobre 2015

Altheo "Letteratura" Nobel Letteratura a Svetlana Alexievich, autrice di 'Preghiera per Cernobyl'.


La sua opera è un monumento alla sofferenza e al coraggio.





Il Nobel per la Letteratura 2015 è stato assegnato alla scrittrice e giornalista Svetlana Alexievich "per la sua opera polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo". L'autrice di 'Preghiera per Cernobyl', pubblicata in Italia da e/o e da Bompiani, è nata il 31 maggio 1948.
Alexievich,  "Non mi piace questo 84% dei russi che incita ad uccidere gli ucraini, mi piace il 'mondo russo della letteratura e della scienza' ma non rispetto 'il mondo russo di Putin e di Stalin'", lo ha detto in una conferenza stampa a Minsk la vincitrice del premio Nobel per la letteratura Svetlana Alexievich.
La scrittrice e giornalista bielorussa Svetlana Alexievich, Nobel per la Letteratura 2015, e favorita nei pronostici della vigilia, ha raccontato i principali eventi dell'Unione Sovietica nel secondo dopoguerra. Alle vittime della tragedia nucleare ha dedicato 'Preghiera per Cernobyl', il suo libro più famoso nel mondo, premiato con l'U.S. National Book Critics Circle Award, pubblicato in Italia da E/O, per cui è uscito anche 'Ragazzi di zinco' sui reduci della guerra in Afghanistan e 'Incantati dalla morte' sui suicidi dopo il crollo dell'Urss. Tra i suoi principali titoli usciti in Italia anche la raccolta 'Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo" pubblicato da Bompiani nel 2014. Nel libro si trova uno spaccato della tramontata "civiltà sovietica", quasi un'enciclopedia dei sogni dell'"uomo rosso", di coloro che hanno vissuto quell'epoca anche esaltante e stentano oggi ad adattarsi a un "tempo di seconda mano". Già in odore di Nobel nel 2014, la Alexievich, 67 anni, è nata in Ucraina, il 31 maggio del 1948 da padre bielorusso e madre ucraina, entrambi insegnanti. E' stata costretta a lasciare il suo Paese perche' perseguitata dal regime del presidente bielorusso Aleksandr Lukasenko che l'accusava di essere un agente della CIA. Dopo dodici anni vissuti all'estero, è tornata a Minsk. I suoi libri sono tradotti in oltre quaranta lingue e hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra i quali il Premio per la pace degli editori tedeschi alla Fiera di Francoforte nel 2013, il Prix Médicis essai (2013) e il Premio Masi Grosso d'Oro Veneziano (2014). La scrittrice quest'anno è stata anche ospite del festivaletteratura di Mantova

Altheo "Moda": Gisele Bundchen mostra le gambe e si scatena, nello spot di Stuarrt Weitzman.





Dopo l'addio alle sfilate, Gisele Bundchen diventa la protagonista della prima campagna televisiva del marchio di calzature Stuart Weitzman. Lo spot, girato in bianco e nero, è diretto da Mario Testino, e verrà trasmesso ai Mtv Video Music Awards. Weitzman inaugura la stagione autunnale degli stivali: le immagini mostrano Gisele con indosso gli stivaletti Koko in pelle plongé elasticizzata, mentre balla l'Electric Slide con un gruppo di ballerini. Nel video Gisele indossa stivali modello Lowland sopra il ginocchio e lo sneaker boot stringato stretch Downtown. 
Le coreografie sono di Marty Kudelka, e il gruppo si esibisce nel celebre Millennium Dance Complex. Ballare con scarpe Stuart Weitzman è diventata, nel corso degli ultimi anni, un'originale e caratteristica storia del marchio che si è affermato come eccellenza nella creazione di scarpe su misura per i tour di alcune tra le più importanti stelle della musica, tra cui Beyoncé e Taylor Swift. Lo spot di 30 secondi è tratto dal video musicale del brand "Make That Move", che sarà lanciato sul sito della griffe e sui canali social incoraggiando i follower a condividere il video con l'hashtag dedicato #inourshoes.


martedì 6 ottobre 2015

Altheo "Moda": Ralph Lauren si dimette da ad, resta presidente.


Al suo posto arriva Stefan Larsson, ex executive di H&M e presidente di Old Navy.




Ralph Lauren si dimette: lo stilista che con Donna Karan e con Calvin Klein mise, alla fine degli anni Ottanta, New York sulla mappa della moda internazionale, ha lasciato il posto di CEO del gruppo. Lauren resta presidente. Al suo posto va Stefan Larsson, ex executive di H&M e presidente di Old Navy.
   


Altheo "Accordi Musicali": Pharrell Williams ospite agli Mtv Ema.


Show al Forum Assago 25/10 per assegnazione Europe Music Awards.




Pharrell Williams si esibirà ai prossimi Mtv Ema, promossi da Mtv, il 25 ottobre a Milano.
Cantante, autore di testi, rapper, produttore discografico e designer di moda, Pharrell salirà sul palco del Mediolanum Forum di Assago, nella serata presentata da Ed Sheeran con l'attrice e modella Ruby Rose. Gli Mtv Ema, in collaborazione con Expo Milano 2015, saranno in diretta su tutti i canali Mtv del mondo.
Le votazioni sono aperte su mtvema.com fino alle 23.59 del 24 Ottobre.


Altheo Tribute: Morto Henning Mankell, 'padre' Wallander.


Autore da 40 milioni di copie, scompare a 67 anni.




"Ho il cancro. Forse si sta diffondendo. Sono in grande ansia", scriveva su un quotidiano svedese a fine gennaio 2014 Henning Mankell, annunciando che avrebbe raccontato la sua battaglia contro il male "a intervalli regolari su questo giornale, da una prospettiva di vita, non di morte". Oggi quella battaglia ha avuto termine, lo scrittore e celebre creatore del commissario Wallander e' morto dando pubblica testimonianza del suo dramma privato, sperando di aiutare tanta gente a non considerare piu' una sorta di tabu' questo male.
Nei tanti romanzi di cui e' protagonista il commissario Kurt Wallander (in Italia pubblicati da Marsilio e che si dice abbiano venduto 40 milioni di copie nel mondo), la sua figura e' andata sempre piu' definendosi e umanizzandosi, nel senso di mostrare debolezze e acciacchi come tutti. Pare avesse uno strano padre arrogante, pittore, cui la figlia Linda, che ha un bel caratterino, un tentativo di suicidio alle spalle e poi gli ha sfornato un nipotino, e fa anche lei il poliziotto, dice che va sempre piu' assomigliando. Lui, in risposta, l'accusa con insofferenza affettuosa di ricordargli la madre, la moglie alcolizzata e infedele da cui e' divorziato e che, ogni tanto, cerca invano un riavvicinamento. Non e' un uomo felice, talvolta eccede un po' nel bere e ha un'esistenza problematica che il suo impegnativo e spesso sgradevole lavoro non gli facilita, anzi gli complica, usurandolo umanamente. Senza contare la sua insofferenza per ogni ufficialita' e dovere burocratico come per le moderne esigenze di marketing che ormai arrivano a condizionare pure chi fa il mestiere di detective, facendone un uomo non molto amato dai suoi superiori, nonostante i suoi risultati sul campo, per questo suo anticonformismo e l'avere un'idea particolare e politicizzata del suo lavoro, che si svolge in Scania, al confine sud della Svezia, terra di confine che Mankell considera una sorta di "Texas del mar Baltico", dove la natura gia' comunica un forte senso di inquietudine.


Da quando il successo internazionale di Stieg Larsson ha portato all'attenzione del pubblico il noir scandinavo, questo ha avuto un boom editoriale durato a lungo e di cui Mankell e' stato uno dei primi protagonisti, tra i tanti poi arrivati sull'onda della moda e anche di poca qualita': si' e' trattato comunque di un fenomeno importante, risultando praticamente un pubblico esame di coscienza di un paese socialdemocratico considerato tra i piu' avanzati e progressisti al mondo, ma con molti scheletri nell'armadio, a cominciare da quello ingombrante del nazismo. Mankell, che era nato il 3 febbraio del 1948 e, amante dell'Africa dove era impegnato anche in battaglie umanitarie, passava molto del suo tempo in Mozambico, ricorda che aveva deciso di scrivere una storia sul razzismo montante trovato tornando in patria, dopo una delle sue lunghe assenze all'estero, e, giudicando il razzismo un crimine, ebbe bisogno di creare il personaggio di un poliziotto: era il 1989 e il nome Wallander pare sia stato scelto sull'elenco del telefono.
Inizio' con 'Assassino senza volto', uscito in italiano nel 1991 e a tutt'oggi sono 13 i suoi romanzi tradotti da noi, sino a 'L'uomo inquieto' e, nel 2013, 'La mano', mentre Marsilio annuncia l'uscita di 'Sabbie mobili - L'arte di sopravvivere', in cui e' sempre presenta il suo impegno verso i piu' deboli, il suo sguardo lucido, razionale e sensibile, quello che l'ha portato a scrivere di se' con sincera ostinazione sino all'ultimo, come a comporre qualche anno fa un testo teatrale intitolato 'Lampedusa', dichiarando che la nostra piccola isola era ormai "la capitale d'Europa" e non capiva perche' non ce se ne rendesse conto a Bruxelles. Lascia l'amata moglie Eva, figlia di Ingmar Bergman, e sulla figura del grande regista Mankell ha lavorato a lungo realizzando una sceneggiatura per un film documentario che sperava avrebbe prima o poi realizzato la tv svedese. 


lunedì 5 ottobre 2015

Altheo Accordi Musicali: Quando Peter Gabriel disse addio ai Genesis... 40 anni fa la separazione nel piu' celebre gruppo del progressive rock.





Alla fine di un lunghissimo tour mondiale di quasi un anno, da ottobre 1974 a maggio 1975, Peter Gabriel ad agosto lascia i Genesis. L'atto finale è una lettera aperta in cui, tra l'altro, spiega: "lo strumento (la band) che abbiamo costruito come una cooperativa al servizio della nostra vena di compositori è diventato il nostro leader e ci ha intrappolato nel successo che avevamo voluto. Ha condizionato l'atteggiamento e lo spirito della band. 
La musica non ha perso valore e ho rispetto per gli altri musicisti, ma i nostri ruoli sono diventati troppo rigidi". L'addio di Peter Gabriel ai Genesis è uno dei traumi della storia del Progressive e del rock, ha lasciato, com'è inevitabile che sia, orfani inconsolabili dei bei tempi che furono, ma dal punto di vista della band e di Gabriel, come ha avuto modo di dire Tony Banks, che pure cercò di convincerelo a rimanere, "da un certo punto di vista era assolutamente la cosa giusta ... Pete stava diventando troppo grande per il gruppo, veniva descritto come 'the man' e le cose non erano così. Era una situazione davvero difficile da sistemare. Per questo è stato un sollievo". Già. A parte i fan rimasti per sempre legati a "Trespass", "Nursery Cryme", "Foxtrot", "Selling England By The Pound" e "The Lamb Lies Down On Broadway" (senza dunque tener conto del ripudiato album di debutto "From Genesis To Revelation"), alla fine ci hanno guadagnato tutti. Peter Gabriel che ha intrapreso una straordinaria carriera solista lontano dai suoni del Progressive e i suoi vecchi compagni che, dopo la sua partenza, con i Genesis e Phil Collins cantante solista hanno raggiunto un clamoroso successo commerciale nemmeno sfiorato prima, avvicinandosi sempre di più al pop. Probabilmente quello che ci ha rimesso di più nel cambiamento è stato Steve Hackett che ha lasciato il gruppo nel 1977 e che, alla fine, è quello che ha ottenuto i risultati più di nicchia. Phil Collins è diventato una star, Mike Rutherford ha avuto "Mike and The Mechanics", Tony Banks, che da solista ha avuto risultati deludenti, si è ampiamente rifatto con i Genesis. La verità alla base della separazione sta nell'espressione usata da Gabriel: cooperativa di compositori. Banks e Rutherford avevano un ruolo determinante nella stesura dei brani e la svolta post Gabriel non fu condivisa da Hackett che reclamava più spazio e più fedeltà alla complessità degli album precedenti. 





Già il fatto che fin dai tempi di "Foxtrot", con la celebre testa di volpe, Peter Gabriel avesse cominciato a fare uso di costumi di scena assumendo un ruolo sempre più centrale era guardato con un certo sospetto. Tutto è saltato con "The Lamb Lies Down On Broadway": Gabriel non andava alle prove perché la moglie, in attesa del primo figlio, stava vivendo una gravidanza difficile. Scriveva i testi per conto suo e di fatto ha imposto una direzione all'album, davvero impegnativo, e al tour, tecnologicamente avanzatissimo per l'epoca ma tutto incentrato sull'album e sulla sua presenza carismatica. Di reunion del nucleo storico, quello introdotto nella Hall of Fame nel 2010 (ma Gabriel non ha partecipato alla cerimonia) si è parlato per 40 anni ma nessuno dei protagonisti ci ha mai creduto veramente. Oggi poi Phil Collins, per problemi ai tendini, non può più suonare la batteria e dalle sue più recenti dichiarazioni sembra sempre più lontano dai grandi eventi live. Quanto a Gabriel, che è sempre rimasto freddo di fronte all'ipotesi, visto che le figlie gli facevano domande sulla sua carriera con Collins, Banks, Ruthefrod e Hackett, le ha portate a vedere "The Musical Box", il gruppo canadese che è la più celebre cover band dei Genesis e che usa i costumi originali degli anni '70. Lui (ha raccontato) con quella musica e soprattutto con "tutte quelle parole" non avrebbe fatto di meglio.





domenica 4 ottobre 2015

Altheo Moda: Giorgio Armani: una sfilata e un libro per raccontarsi.


Lo stilista italiano dedica la sua ultima collezione all'eccentricità e alla voglia di distinguersi. E lancia un libro commemorativo con la sua storia personale e professionale.





Cambio di rotta: dopo una sfilata dedicata alla semplicità e alla sicurezza, come è stata quella di Emporio Armani, per la sua prima linea Giorgio Armani si piega alla tendenza generale del decoro e dell'eccentricità.
"Il mio intento è dare alle donne la cosa più semplice che chiedono: essere belle, essere sexy", spiega a pochi minuti dallo show.
In prima fila ci sono tante attrici italiane, prima tra tutte l'icona Sofia Loren. Ai loro abiti da tappeto rosso, forse, si ispira per la prossima estate: il filo conduttore è il rosso e i ricami diventano fondamentali. Si tratta di una moda non molto diversa dal selfie-style visto su altre passerelle, una serie di abiti e accessori pensati tanto per essere eccentrici quanto per fare scalpore negli autoscatti sui social network.

La notizia del giorno, però, è l'uscita del libro "Giorgio Armani", curato dalla giornalista Suzy Menkes, presentato al pubblico subito dopo lo show. Si tratta di una serie di memorie, soprattutto fotografiche, che aiutano più di quanto abbia saputo fare il museo Armani Silos, a comprendere il lungo e articolato percorso che l'ha trasformato da vetrinista sconosciuto a unica vera icona vivente della moda.
Lo stilista racconta "ci ho messo una vita intera a scrivere questo libro. È stato duro e bellissimo. Ho fatto una rivoluzione gentile e ho voluto raccontarla mischiando la vita personale e professionale nelle stesse pagine". Qualcuno gli chiede chi vorrebbe al suo posto, in futuro, tra i giovani stilisti. "Non ci sarà nessuno come Armani", scherza. "Mi piace la nuova generazione perché accosta avanguardia e compostezza dell'abbigliamento. È tutto cambiato rispetto ai miei tempi: se un giovane oggi non ha una grande realtà alle spalle è destinato a non avere successo".
C'è anche Lapo Elkann tra il pubblico, che gli chiede quale messaggio vuole lasciare alla moda. "L'eredità che voglio lasciare è far capire che questo è un mestiere bellissimo".