1982. Dire Straits: Love Over Gold
Nel 1982 avevo 21 anni, il mio Maggiolone era sempre in riserva e avevo in tasca la "lettera" della mia prossima partenza per il militare.
Arriva all'improvviso un virus chiamato Hiv e l'urlo di Tardelli dell'Italia mondiale fà il giro del mondo.
La mia città la chiamano "da bere", ci lasciano Moschino e Coveri e i miei primi esami di architettura sono uno schifo.
In quel periodo i Dire Straits sono tra i miei gruppi preferiti, lo ammetto, perchè alla fine uno deve fare le sue scelte, tirare le somme e stabilire anche le priorità musicali.
Il panorama della buona musica, è troppo vasto per poter dare la giusta importanza ad ogni gruppo che ha contribuito alla Storia. Questo Love Over Gold è però entrato a far parte della mia collezione con delicatezza e modestia, riuscendo a farsi apprezzare in maniera incredibile.
La pubblicazione di Love Over Gold (settembre 1982) viene salutata con grande entusiasmo: l'album contiene cinque lunghi brani arricchiti da ricercati passaggi strumentali e strutture approntate per dare largo risalto al talento chitarristico di Knopfler: accusato di essere leggermente prolisso (come dimostra "Telegraph Road"), l'album diventa disco d'oro negli Stati Uniti e rimane quattro settimane consecutive al vertice delle classifiche britanniche, spinto al successo dal singolo atipico e dall'incedere rarefatto intitolato "Private Investigations". Anche il batterista Pick Withers abbandona e viene rimpiazzato dall'ex batterista dei Man e dei Rockpile Terry Williams. Alla formazione si aggiunge anche il tastierista Tommy Mandel.
Accordi senza troppe elaborazioni e una musicalità che ti innalza l'anima senza bisogno di ritmi forsennati. La lentezza qui non è sinonimo di tristezza quanto piuttosto di uno stato spensierato delle cose.
Un grande Lp, arrivato appena in tempo...
Altheo
Altheo "vinile". Deep Purple. Made in Japan 1972