venerdì 28 ottobre 2011

Altheo "Redazionali": The Writing Is On The Wall, Believe Me

Altheo "Redazionali": The Writing is on the wall, believe me. Di Maddalena Di Gregorio.
Video: Sigla.




Prendete un artista: Maddalena Di Gregorio, dopodichè uno scooter, possibilmente un cinquantino.
Percorrete in un viaggio fantastico intorno ai Writer di tutto il mondo. Le loro storie, i loro profili e i racconti della loro arte.
Nasce un nuovo redazionale, in lingua originale (inglese) prodotto da Altheo Magazine: The writing is on the wall, believe me.
Una panoramica "on the road" sul mondo degli artisti più amati ed odiati dell'arte contemporanea.
C'è da crederle...


Take an artist: Maddalena Di Gregorio, then a scooter, possibly a fifty cc.
Take a fantastic journey in pursuit of the best Writers world wide. Their stories, their profiles and stories of their art.
Coming soon a new editorial in original language (English) produced by Altheo Magazine: The Writing is on the Wall, Believe Me.
Join us "on the road" in pursuit of the world's most beloved and hated artists of contemporary art.

Believe Me !

Video: Sigla.  

giovedì 27 ottobre 2011

Altheo "vinile": Santana. Santana (1969).

Altheo vinile: I 100 LP che hanno fatto la storia della musica.
Santana: Santana 1969.


Quando Neil "sbarcò" sulla luna, quelle orme impresse nell'argento e quella bandiera così innaturale, fermarono il  mondo, e la gente smise di sognare e cominciò a guardare.
Siamo nel 1969 ed il sottoscritto frequenta la terza elementare.
L'anno di Berthel, nello stato di New York., dove milioni di giovani sono la cornice del Festival che ha fatto la storia del Live: Woodstock, tutto è cominciato lì.
L'anno della tragica morte dell'anima dei Rolling Stones, Brian Jones. L'anno della fondazione, a Genova, del gruppo XXII Ottobre, guidata da Mario Rossi (il primo nucleo ad intraprendere azioni terroristiche).
L'anno triste per la mia città: 17 morti e 88 feriti ricordati come vittime innocenti di una "maledetta" bomba, messa da chi? chi lo sà? in Piazza Fontana. 
L'anno del debutto di Carlos Santana e della sua band, che fu tra i più sensazionali della seconda ondata di album acid-rock di San Francisco.




Sostenuto dalle incendiarie esibizioni live del gruppo ( Santana suonò a Woodstock) Santana diventò un disco tra i più venduti, con 108 settimane di permanenza nella graduatoria di Billboard.
La band aveva molto in comune con i suoi confratelli della Bay Area, e precisamente l'amore per le improvvisazioni e le esibizioni dell'aldilà strumentale che mandavano in visibilio le folle.
Santana, comunque, possedeva basi stilisctiche particolari che risiedevano nelle sue influenze di musica latina e nella sua possente sezione ritmica ( nell'album sono presenti non meno di quattro percussionisti).
Evil Ways, il primo singolo del gruppo ad entrare nella top 10, fa buon uso di entrambe le qualità: il suo groove di organo Hammond è irresistibile, e l'assolo di Carlos Santana si distende con un senso di totale libertà.
L'originale Persuason guidato dalle conga e jingo del percussionista nigeriano Olatuji sono quasi altrettanto grandiose, mentre il brano di chiusura Soul sacrifice offre l'obbligatoria ma non fastidiosa composizione basata sulle improvvisazioni.

Altheo

Video: Carlos Santana a Woodstock 1969. Soul Sacrifrice.




Altheo "vinile": Nirvana. Nevermind (1991)
Altheo "vinile: Dire Straits. Lover over gold. (1982)
Altheo "vinile": Deep Purple. Made in Japan (1972)

Altheo "l'arte del viaggiare". Uganda on the road.

Altheo: L'arte del viaggiare: Uganda on the road.




Un viaggio in Uganda è un esperienza unica. Incastonato nel cuore dell'Africa, questo paesegioiello è disteso a ridosso del grande lago Vittoria a sud, dei laghi Alberto ed Edoardo ad ovest, divisi dall'impressionante massiccio montuoso del Ruwenzori, solcato a nord dal grande Nilo Bianco che da luogo alle splendide cascate Murchison.
Altheo in "Uganda on the road" ci invita a farci "coccolare" sino al Parco Nazionale Bwindi Impenetrable Forest che regala l'emozione unica di un safari a piedi alla ricerca dei rarissimi Gorilla di Montagna.




Altheo "l'arte del viaggiare": Botswana. zanne bianche del Savuti.
Altheo "l'arte del viaggiare": The best of Mali.

martedì 18 ottobre 2011

Altheo "Design Gran Bretagna": Jamie Reid - grafico.

Altheo "Design Gran Bretagna": Jamie Reid - grafico.




Jamie Reid è unanimamente riconosciuto come il grafico più importante uscito dal Punk. La combinazione tra il suo anarchico stile di vita, il suo occhio originalissimo, la sua abilità  a trarre sempre nuovi spunti dall'iconografia della cultura popolare urbana (tra cui l'uso di bigliettini con note frettolose , graffiti e altre forme di "ready made") e il suo uso di un linguaggio e di immagini volutamente scioccanti diede vita ad uno stile grafico nuovissimo e sovversivo,il cui influsso si fa ancora sentire tra i più giovani graphic designer.
Reid studiò negli anni sessanta alla Croydon School of Art assieme al guru del punk Malcolm McLaren, e ancora studente fondò un giornale, il "Suburban Press", che nell'uso di ritagli di testi, carta riciclata e stropicciata, e immagini crude, rappresenta una seminale prova del suo talento.
Iniziò poi la sua carriera lavorando per case discografiche indipendenti e creando fanzine e volantini per concerti punk, e il suo nome si è poi definitivamente imposto per la grafica del materiale promozionale dei Sex Pistols. Tra i vari esempi di grafica usati dalla band londinese, il più celebre è il ritratto della regina Elisabetta con una spilla da balia conficcata sul volto.
Il Royal Jubilee dei tardi anni settanta fornì a Reid un'opportunità unica per esprimere i suoi sentimenti antimonarchici e le proprie posizioni anarchiche, perfettamente illustrate sulla copertina per il singolo God Save the Queen, una delle immagini di maggior successo prodotte in quel periodo.




Al di là dell'originalità dei suoi prodotti, tuttavia, uno  dei contributi più importanti di Reid è aver messo il design alla portata di tutti. Come ha spiegato Catherine McDermott, infatti, "Tutto quel che serviva era un giornale, un paio di forbici e se possibile, più in là, un aerografo". 
Dopo il tramonto del Punk, Reid si è dedicato al cinema, mentre il suo lavoro di grafico ha ricevuto la definitiva consacrazione grazie a una mostra dedicatagli a metà degli anni ottanta.  




Vita:


1940 Nasce in Gran Bretagna
1962 Studia alla Wimbledon Art School (a partire dal 1964 alla Croydon Art School)
1970 Co-fondatore della rivista Suburban Press
1979 Art director del film The Great Rock' n' Roll Swindle
1980 Lavora a Parigi (fino Al 1982)
1986 Mostra personale retrospettiva Chaos al Cancerland, Londra


opere:


1973 Etichette gommate per "Suburban Press"
1974 Curatore del libro Suburban Press Poster Book
1976 Grafico per i Sex Pistols (nel 1977 copertina dei dischi Pretty Vacant e God Save          the Queen)
1978 Grafico per il gruppo Dead Kennedys 

giovedì 13 ottobre 2011

Altheo "Design del XX secolo": Marcello Nizzoli.

Altheo "Design del XX secolo": Marcello Nizzoli.






Marcello Nizzoli studiò arte, architettura e grafica alla Scuola di Belle Arti di Parma dal 1910 alò 1913 e in seguito lavorò come pittore, esponendo nel 1914 con il gruppo futurista Nuove Tendenze a Milano.
Nizzoli disegnò anche tessuti e poster, sopratutto per Campari e OM. Nel 1918 aprì uno studio di design a Milano e negli ani '20 aderì al Razionalismo.
Dal 1934 al 1936 Nizzoli lavorò in società  con l'architetto Edoardo Persico (1900-1936), con il quale progettò due negozi della Parker Pen (1934) e il Salone delle medaglie d'oro per la "Fiera dell'aeronautica" del 1934 a Milano.




Tra il 1931 e il 1936 Nizzoli si dedicò anche ad una serie di progetti in collaborazione con Giuseppe Terragni. Contemporaneamente collaborò con l'Olivetti come grafico freelance e intorno al 1938 diventò il principale consulente della società.
Le sue macchine da scrivere Lexicon 80 e Lettera 22 (1948 e 1950)   sono notevoli per le forme scultoree mentre i suoi progetti per gli uffici e gli alloggi dei dipendenti testimoniano la tendenza dell'Olivetti a un design totale. Nizzoli produsse anche scultorei design per altri industriali: macchine da cucire e un frullatore per Necchi, mobili per Arflex, accendini per Ronson e pompe di benzina per Agip.




Altheo "Design del XX secolo": Cini Mariani Boeri
Altheo "Design del XX secolo": Carlo Mollino.
Altheo "Design del XX secolo": Sergio Asti.
Altheo "Design del XX secolo": Angelo Mangiarotti.
Altheo "Design del XX secolo": Stefano Giovannoni.
Altheo "Design del XX secolo": Alessandro Mendini.
Altheo "Design del XX secolo": Gae Aulenti.
Altheo "Design del XX secolo": Bruno Munari
Altheo "Design del XX secolo": Paul Theodore Frankl

Altheo "Design del XX secolo": Eero Aarnio.

martedì 11 ottobre 2011

Altheo "Fotografia del XX secolo": Alfred Cheney Johnston.

Altheo "Fotografia del XX secolo":  Alfred Cheney Johnston.





Alfred Cheney Johnston studia arte all' Accademia di Belle Arti di New York occupandosi di fotografia da dilettante. La sua carriera di artista del glamour incomincia quando Flo Ziegfeld lo assume come fotografo ufficiale delle sue ballerine di rivista, le Ziegfeld Girls.
Johnston perfeziona con esiti mai raggiunti prima l'arte di far sembrare nude le modelle vestite; ritrae inoltre molte star del cinema muto degli anni '20, tra cui le Dolly Sisters, Gloria Swanson, Mae Marsh, le gemelle Fairbank e Lillian e Dorothy Gish.
La sua fotografia influenza profondamente l'immagine di Hollywood in questi anni: Johnston è abile nel drappeggiare, nel coprire solo a metà con pizzi e panni le sue dive che così non devono realmente spogliarsi per apparire seminude ai loro fan. Per questa particolarità, Johnston si guadagna ben presto il soprannome di "Mr. Drape".




Con l'avvento del sonoro anche l'astro del fotografo americano incomincia a offuscarsi; altri salgono alla ribalta, in grado di fornire la loro immagine delle eroine della nuova epoca.
L'opera di Johnston cadde per molti anni nell'oblio per essere riscoperta solo recentemente negli Stati Uniti: le sue foto sono tuttavia assenti dal mercato dell'arte e la raccolta L.Fritz Gruber è una delle poche in Europa che ne comprenda un buon numero, le esponga e le pubblichi periodicamente dal 1983.
Dopo la morte di Ziegfeld, Johnston continua la sua attività per altri sette anni fino a quando, nel 1940, si ritira nella sua proprietà di Oxford, Connecticut, dove fino alla morte si dedica alla fotografia di nudo.






domenica 9 ottobre 2011

Altheo " Design del XX secolo": Eero Aarnio.

Altheo "Design del XX secolo": Eero Aarnio



Eerio Aarnio studiò all'istituto di Arti Industriali di Helsinki, laureandosi nel 1957.
Nel 1962 aprì uno studio di design lavorando come fotografo e designer grafico ma sopratutto come designer d'interni e designer industriale.
Aarino cominciò la sua attività progettando mobili in materiali naturali e utilizzando tecniche artigianali, come nel suo sgabello in vimini Jattujakkare. 
Durante gli anni '60 le sue sperimentazioni col fibreglass produssero la sua più famosa serie di design, che comprende la sedia Ball o Globe (1963-1965) e la sedia Pastile (1967-1968), per la quale nel 1968 vinse il premio dell'Associazione per il Disegno Industriale (ADI). Le soluzioni audacemente iconoclastiche proprie di queste "sedie", fra cui bisogna includere anche la sedia in perspex Bubble (1968), colsero lo spirito tipico degli anni '60, caratterizzato da forme visualmente stimolanti ispirate all'era spaziale.


Tuttavia, Aarnio non si fece sedurre dalla concezione effimere, usa e getta, propria della cultura Pop. I suoi design conservano un tratto internazionale mentre esaltano anche l'individualità e il tradizionale assillo scandinavo per la qualità e la durata.
Lo sguardo di Aarnio è ottimisticamente proteso verso un tempo in cui "l'approccio individualistico del passato e la fabbrica di robot del futuro si stringono la mano"




Altheo "Design del XX secolo": Cini Mariani Boeri
Altheo "Design del XX secolo": Carlo Mollino.
Altheo "Design del XX secolo": Sergio Asti.
Altheo "Design del XX secolo": Angelo Mangiarotti.
Altheo "Design del XX secolo": Stefano Giovannoni.
Altheo "Design del XX secolo": Alessandro Mendini.
Altheo "Design del XX secolo": Gae Aulenti.
Altheo "Design del XX secolo": Bruno Munari
Altheo "Design del XX secolo": Paul Theodore Frankl
Altheo "design del XX secolo": Marcello Nizzoli.

Altheo "l'arte del viaggiare". Zanne bianche del Savuti.

Botswana: Zanne bianche del Savuti.



Un promo video di Altheo in omaggio ai grandi pachidermi africani.
Per realizzare le riprese del documentario, Altheo, ha vissuto in stretto contatto con una famiglia di elefanti del Savuti, parco naturale nella "Chobe area" del Botswana.
Il promo-documentario è un tributo a quello che si può definire l'ultimo gigante della terra.
Infatti l'elefante è considerato il più grande animale terrestre cammini oggi sul pianeta.
"zanne bianche del savuti" è il nostro modo di celebrare un animale da cui abbiamo imparato molto...
soprattutto sul come vivere con i nostri simili.





Altheo "l'arte del viaggiare": The best of Mali.


Altheo "gli speciali": Fondazione Nicola Trussardi.

Fondazione Nicola Trussardi




La Fondazione Nicola Trussardi è un museo nomade e porta l'arte contemporanea negli spazi monumentali e storici della città di Milano: la sua attività prevede due grandi eventi espositivi all'anno accompagnati da progetti più agili come pubblicazioni o eventi. La Fondazione guarda alla città come depositaria di un nuovo immaginario, tutto da scoprire, fatto di arte e cultura, di occasioni di scambio, di idee da promuovere e serbatoio di energie e creatività.
La Fondazione Nicola Trussardi negli ultimi cinque anni ha riscoperto alcuni tra i palazzi storici più importanti del centro di Milano e attraverso le sue mostre li ha rimessi a disposizione del grande pubblico, tra questi Palazzo Dugnani, Palazzo Litta, la Palazzina Appiani dell'Arena Civica, gli ex-Magazzini della Stazione di Porta Genova, l'Istituto dei Ciechi, Palazzo della Ragione e l'Ottagono di Galleria Vittorio Emanuele.




Le visioni degli artisti compaiono in questi luoghi e li trasformano temporaneamente in meccanismi di distribuzione delle immagini; la Fondazione ha presentato progetti ambiziosi che sono rimasti impressi nella memoria collettiva della città come i bambini impiccati in Piazza XXIV Maggio di Maurizio Cattelan, l'uomo gigante sospeso sul parco Sempione di Pawel Althamer, il grande zoo monocromo di Paola Pivi, l'albero gigante di Urs Fischer, la scritta ottimista e sarcastica di Martin Creed in Piazza del Duomo, le sculture viventi di Tino Sehgal alla Galleria d'Arte Moderna, la macchina e la roulotte spuntati come per caso attraverso i mosaici dell'Ottagono di Galleria Vittorio Emanuele di Michael Elmgreen & Ingar Dragset.




La Fondazione è inoltre aperta al dialogo con altre istituzioni nazionali e internazionali: negli anni la Fondazione ha collaborato, tra gli altri, con la Biennale di Venezia, la Tate Modern di Londra, la Kunsthaus Z?rich di Zurigo, il Carnegie International di Pittsburgh, il Museo Morandi di Bologna, la Frieze Art Fair di Londra.
Con la Fondazione Nicola Trussardi, il Gruppo Trussardi impegna tutte le sue risorse e conoscenze per produrre occasioni di cultura e per rendere le ricerche più innovative dell'arte contemporanea a disposizione di tutti. La Fondazione Nicola Trussardi regala l'arte e la cultura al pubblico e la diffonde in ogni aspetto della vita quotidiana.


Lo "speciale" completo della Fondazione Nicola Trussardi sul N.4 di Altheo magazine.

sabato 8 ottobre 2011

Altheo "incontri musicali": Sugar Ray Dogs.

Altheo people: Sugar Ray Dogs.



Gli "Sugar Ray Dogs" sono un pugno nello stomaco, una corsa su una Hot Rods a 200 Km all’ora, un’occhiata sotto la gonna di Marylin Monroe, un tuffo nell'america dei tempi andati”
Così li definisce Stefan Brown  il Boss della Vampirette Records di Francoforte con il quale gli Sugar Ray Dogs hanno avuto il primo contratto discografico .
Sono perennemente in tour in Germania, Olanda e Svizzera,  dove il loro genere musicale (una sorta di Country’n’Roll energico, che attinge dagli anni ’50) è veramente apprezzato.
William Vetri:  chitarra/voce,  Andrea Paradiso:  batteria/percussioni /voce e  Mr Sugar Ray voce/contrabbasso/banjo/ukulele.




Altheo "incontri musicali": Massimo Currò
Altheo "incontri musicali": I Demodè
Altheo "incontri musicali": William Vetri

venerdì 7 ottobre 2011

Altheo "Tribute": Anna Politkovskaja



7 ottobre 2006
7 ottobre 2011
Anna Politkovskaja



Mentre il mondo intero festeggia il compleanno di Putin, noi preferiamo ricordare una grande giornalista russa, Anna Politkovskaja, assassinata proprio il 7 ottobre di cinque anni fa. La coraggiosa cronista, che è stata una scomoda oppositrice della politica di Putin, si è battuta in nome della libertà di stampa e dei diritti umani e civili, denunciando i crimini di guerra perpetrati in Cecenia”. 



Ottavia Piccolo interpreta Anna Politkovskaja.




Altheo "vinile": Nirvana. Nevermind (1991)

Altheo "vinile" :I 100 Lp che hanno fatto la storia della musica.
1991: Nirvana. Nevermind


Nel 1991 aspettavo con ansia un Long Playng annunciato, ho fatto la mia prima chiamata con un gsm e Armenia, Bielorussa, Croazia, Slovenia, Azerbaijan e Uzbekistan dichiarano al mondo la loro indipendenza.
Il Milan di Sacchi vinceva da tutte le parti, ma lo scudetto è della Samp. Il mio Range (quello vero, non quello dei fighetta) era sempre infangato per via della mia mania di andare in fuoristrada e i miei occhi vedono per la prima volta, con quel Range, la bellezza di un paese chiamato Libia.
ll Congresso autorizza George Bush ad attaccare l'Iraq nella Guerra del Golfo.
A Londra due bombe dell'IRA devastano le stazioni ferroviarie di Victoria e Paddington e nella stessa città ci lascia Freddy Mercury.
Per tirarci su di morale inizia il settimo governo Andreotti e il nostro presidente è niente popo di meno che Francesco Cossiga.
In quest'anno particolare  ci pensano Kurt Cobain e compagni ad incidere uno dei dischi che avrebbe cambiato la storia del Rock.
Un capolavoro capace di vendere dal giorno della sua uscita quasi 30 milioni di copie e di essere annoverato come uno dei più belli di sempre. 




È difficile credere che l'album Nevermind dei Nirvana abbia raggiunto il suo ventesimo anniversario. A riascoltarlo oggi, la prima cosa che colpisce è la sua naturale freschezza e vitalità per niente offuscata dai molti anni trascorsi. Eppure alla sua uscita, il 24 settembre del 1991, nessuno avrebbe scommesso sul successo dell'album: anche la casa discografica Geffen, aveva per Nevermind degli obiettivi decisamente modesti: ovvero quello di raggiungere le 250.000 copie vendute, per poter eguagliare Goo, l'album dei Sony  Youth pubblicato l'anno precedente. Ma la storia, oggi sappiamo andò diversamente. Infatti, con più di 30 milioni di copie all'attivo, il secondo album dei Nirvana è stato il disco di maggiore successo commerciale del gruppo capitanato dallo scomparso Kurt Cobain. Unanimemente considerato l'apice della produzione artistica della band e di tutto il genere "grunge", è annoverato tra i migliori album discografici di ogni epoca e classificato dalla rivista Rolling Stone al 17° posto della lista dei 500 migliori album di tutti i tempi.



Eppure niente nasce per caso. Infatti Nevermind era, forse, la scintilla che agli inizi degli anni 90 aspettavano in molti. Almeno quella generazione che, stanca della frivolezza degli anni 80, attendeva con ansia una musica nuova che desse corpo e spazio ad un malessere latente e per troppo tempo represso e nascosto. I Nirvana divennero allora gli apripista di queste nuove sonorità, Kurt Cobain il profeta indiscusso di una realtà diversamente sentita, Seattle, la città tempio da cui diffondere il verbo su tutto il pianeta musicale.




Anche la copertina con la foto del neonato, che nuota nudo in piscina rincorrendo una banconota da un dollaro, ha contribuito a rendere tanto celebre il disco e continua ad oggi a far parlare di sé. La copertina, tra le più famose al mondo, infatti, qualche mese fa è stata censurata da Facebook poiché avrebbe violato alcune 'regole di utilizzo' (nudità del neonato). Attualmente il divieto di pubblicare la foto sul social network è stato rimosso e l'immagine è di fatto inserita nella pagina ufficiale della band.


Altheo





Altheo "proposte in libreria": Edoardo Bennato. Venderò la mia rabbia.

Venderò la mia rabbia: Edoardo Bennato.





Di Edoardo Bennato oggi si parla davvero (troppo) poco. Eppure Bennato negli anni Settanta è stato forse il più amato tra i cantautori e, sempre in quel periodo, ha composto almeno una trentina di brani che possono essere considerati dei “classici”. Canzoni come Salviamo il salvabile, Un giorno credi e Meno male che adesso non c’è Nerone, hanno rappresentato la colonna sonora di una generazione immersa in una confusa realtà quotidiana fatta di “austerity”, di scontri di piazza e di terrorismo che via via diventava sempre più imprevedibile e feroce. Una carriera tutta in salita, quella di Bennato, che ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per conquistarsi il proprio posto al sole. Il cammino, dai primi concertini rock and roll con i fratelli nella Napoli degli anni Cinquanta al megaconcerto allo stadio di San Siro nel luglio 1980 di fronte a 80mila persone in delirio, non è certo stato una passeggiata. Se Bennato ce l’ha fatta, è stato grazie alla sua (sana) rabbia, e a una ferma convinzione nel proprio talento. Per strano che possa sembrare, è la prima volta che la storia dell’ardua ascesa di Bennato viene narrata da qualcuno che non sia un fan dichiarato e/o facente parte dell’entourage dell’artista. Venderò la mia rabbia è stato scritto avvalendosi degli archivi a disposizione (libri, riviste, quotidiani, teche Rai) e intervistando tutti coloro che nel periodo preso in esame hanno avuto a che fare con il cantautore/ rocker di Bagnoli, fratelli (Eugenio e Giorgio) compresi.







Trailer del libro



Lo "speciale" di Edoardo Bennato sul N.1 di Altheo magazine.




giovedì 6 ottobre 2011

Altheo "Design del XX secolo": Paul Theodore Frankl.

Altheo "Design del XX secolo": Paul Theodore Frankl.




Paul T. Frankl studiò architettura a Parigi, Berlino, Monaco e Vienna. Nel 1914 emigrò negli Stati Uniti e realizzò molti design d'interni per la famosa cosmetista Helena Rubinstein (1870-1965).Dal 1915 al 1916 fece lo scenografo per il Theatre Guild di New York e dal 1925 circa cominciò a progettare mobili geometrici che egli battezzò mobili Skyscraper. 



Questi design Art Decò, ispirati alle forme a molti piani dell'architettura degli anni  '20, oltre a essere venduti nella sua galleria di New York, furono anche esposti nella mostra "Art in Trade" tenutasi ai grandi magazzini Macy's nel 1927.
 Frankl tenne anche conferenze su "The Skyscraper in Decoration" e pubblicizzò il suo stile Moderne applicato al design d'interni tramite libri illustrati come New Dimension: The Decorative Arts of Today (1928), Form and Re-Form (1930) e Space for Living: Creative Interior Decoration and Design (1938).




Mentre la prima parte della sua carriera si svolse a New York, dove produsse lussuosi design compatibili alle opere Art Decò dei suoi contemporanei francesi, per il resto della sua vita egli visse in California. Nel 1928 fu il principale fondatore dall' American Designers' Gallery e nel 1930 contribuì alla fondazione dall' Amarican Union of Decorative Artists and Craftsmen (AUDAC). 


Frankl fu forse il più importante esponente dell' Art Decò in America; le sue opere modernissime furono ispirate più dai grattaceli della New York anni '20 che dalle contemporanee correnti del design europeo. Egli riteneva che il design dovesse ispirarsi alla cultura dall'ambiente locale; per questo decise di dare alle arti decorative americane un'identità appropriata e riconoscibile.




Altheo "Design del XX secolo": Cini Mariani Boeri
Altheo "Design del XX secolo": Carlo Mollino.
Altheo "Design del XX secolo": Sergio Asti.
Altheo "Design del XX secolo": Angelo Mangiarotti.
Altheo "Design del XX secolo": Stefano Giovannoni.
Altheo "Design del XX secolo": Alessandro Mendini.
Altheo "Design del XX secolo": Gae Aulenti.
Altheo "Design del XX secolo": Bruno Munari.
Altheo "Design del XX secolo": Eero Aarnio.
Altheo "design del XX secolo": Marcello Nizzoli.

martedì 4 ottobre 2011

Altheo "letture di viaggio": Settembre 2011

letture di viaggio. Settembre 2011.


Non sono recensioni, non certo per un confuso inventario, ma semplicemente non ho il potere di certi scribacchini e soprattutto i libri che leggo me li pago.
Non colgo nelle mie frasi una punta di ironia, ma avviso il lettore che se negli anni "80 Mc Gyver sparava con una Bic proiettili veri, io ora, con la stessa Bic, sparo solo cazzate.



Amo la storia contemporanea e spesso molte letture approfondiscono storie incredibili, sconosciute, che hanno bisogno di un semplice racconto e di una grande "penna". L'autrice di "Il quarto comandamento", Francesca Barra, rispecchia "alla grande" il mio curioso concetto.
Siamo nella Palermo del 1979. Nuova vittima della mafia è il giornalista Mario Francese.
La sua colpa? Aver parlato: ha scritto sulla struttura di Cosa Nostra, degli interessi sulla ricostruzione del Belice terremotato e sulla costruzione della diga di Garcia.

Francesca Barra presenta la vera storia di Mario Francese e del figlio Giuseppe, anch’egli giornalista, che permise l’arresto di mezza Cupola: Bagarella, Riina, Provenzano,quest’ultimo esecutore e mandante dell’omicidio del padre. E’ la storia di uomini che hanno dedicato la propria vita alla giustizia e alla libertà di parola. Giuseppe aveva dodici anni quando udì i sei colpi di pistola che uccisero il padre. Il testo raccoglie le vicende di una famiglia spezzata dalla violenza della mafia.
Nativa della Basilicata, Francesca Barra mi ha "avvolto" nel suo racconto.

Giornalista, scrittrice, conduttrice e autrice televisiva e radiofonica. Ha lavorato per La7, Rai e Sky. Attualmente conduce il programma La bellezza contro le mafie su Radio1 Rai. Ha scritto e diretto lo spettacolo Storie di donne non ordinarie.



Caro Indro quanto mi mancavi...
Il più arguto, feroce e lungimirante atto d’accusa contro il berlusconismo.
Un ritratto impietoso e preveggente dell’italia dei nostri giorni.
A questo punto non avevo più scelta. O rassegnarmi a diventare il megafono di Berlusconi. O andarmene. Me ne vado.” Questo scriveva Indro Montanelli nel suo ultimo articolo per “il Giornale”. Così, nel gennaio 1994, l’uomo che vent’anni prima aveva fondato quella testata lasciò la poltrona da direttore per imbarcarsi nella sua ultima grande battaglia: quella contro una destra nella quale non si riconosceva e che, a suo parere, era il nemico numero uno di chiunque avesse a cuore la libertà d’espressione. Questo libro raccoglie per la prima volta in modo organico gli interventi più accesi degli ultimi anni d’attività di Montanelli: editoriali, risposte ai lettori e articoli sferzanti che oggi suonano come una profezia della cronaca dei nostri giorni.
Basta leggere cosa scriveva nel 1998, quando, preoccupato che il caso Berlusconi paralizzasse il Paese, proponeva un referendum con questa formula: “Volete voi l’abrogazione dei reati in base ai quali è stato condannato l’on. Silvio Berlusconi?” perché tutti ne intendessero subito il significato. O ancora quando metteva impietosamente alla berlina i difetti del Cavaliere: bugiardo congenito, con un’innata tendenza al vittimismo, circondato da un drappello di parassiti servili, eccessivo, ignorante, volgare.
La metastasi del berlusconismo oggi è più evidente di allora e, anche se Indro non c’è più da dieci anni, questo suo lungimirante atto d’accusa delinea il ritratto impietoso dell’Italia dei nostri giorni, un Paese che Montanelli non ha fatto in tempo a vedere, ma che si era perfettamente immaginato.

Caro Indro quanto mi mancavi...


Non mi sono mai avvicinato a lui, l' ho sempre criticato in un modo da tifoso e mai da sportivo.
Diciamo, che lui con Forlani, Fanfani e Andreotti non sono mai entrati nella mia lista personale degli auguri di Natale.
Me lo sono "trovato" anche come Presidente della Repubblica, e non sopportavo le sue interviste durante quei "bastardi" 55 giorni della prigionia conclusasi con l'omicidio di Aldo Moro.
In quel periodo avevo 17 anni e Cossiga era un "nemico". Un grande "nemico".
La sua scomparsa mi è passata indifferente, ed ora eccomi a sfogliare "Fotti il potere" del giornalista Andrea Gangini.
Perchè?
Forse perchè ho pensato che la geniale penna di Andrea Gangini permettesse di consegnare alla storia il testamento morale di Francesco Cossiga. pagine nelle quali viene offerta la visione di un potere senza maschere e finzioni, dove non mancano i soldi, i servizi segreti, la violenza, la guerra, le massonerie, i rapporti tra stati, la religione, il Vaticano.
Appunto.
Tante le riflessioni cossighiane da incorniciare, a cominciare dal ruolo del caso nel gioco politico. E il senso della tragedia, una abitante perenne nei palazzi del potere, indenne da qualsiasi sfratto. Quindi il ragionamento che «la politica è come una droga, e quando il politico perde il potere cade in depressione, citando i casi di Ugo La Malfa e Giovanni Spadolini».
Definito come l’uomo dei misteri, grazie al testo raccolto da Cangini, Cossiga ha offerto alcune rivelazioni, come quella sulla strage di piazza Fontana «opera degli americani», ma più dello scoop ha voluto consegnare agli italiani un metodo per capire i meccanismi del potere. Sapendo che il tratto particolare di Cossiga era il disincanto. Senza dimenticare il sarcasmo.
Argomenti difficilissimi da maneggiare, specie quando un uomo come Cossiga ripete che «il bravo politico manipola e falsifica». Anche per Cangini, la scomparsa del presidente «lascia un vuoto incolmabile». Ma il suo libro è destinato all’immortalità.
Continuo a non amarlo.



Amo la montaga, amo entrare in Feltrinelli.
Sono uscito con tanto di tessera associativa con "la scalata impossibile" di jennifer Jordan.
Nel 1939 il miliardario americano Dudley Wolfe partì dal Maine deciso a diventare il primo uomo a scalare il K2, la seconda vetta più alta della terra. Secondo molti la più difficile: una montagna straordinaria e terribile, destinata solo a pochi alpinisti esperti e determinati. Nonostante l'età e l'inesperienza, Wolfe diede grande prova di coraggio e insieme a Fritz Wiessner e a tre sherpa, continuò a salire anche quando le forze lo stavano abbandonando. Ma poi non riuscì a proseguire. Tentò la discesa ma non ce la fece, e i suoi compagni furono costretti ad abbandonarlo a 7600 metri d'altezza. 63 anni dopo, Jennifer Jordan scopre i suoi resti alle pendici del K2 e racconta la storia appassionante di questa sfida grandiosa, che nasce nei patinati salotti europei e sale fino alle vertiginose altezze di una montagna splendida e inviolabile.



Ho acquistato anche un piccolo volumetto per smettere di fumare.
Dopo la prefazione ho buttato via il volumetto accendomi una Camel.


Altheo


Altheo "letture di viaggio": letture di viaggio.agosto 2011