Helmut Newton, oriundo tedesco con passaporto australiano e residenza a Monte Carlo nel principato di Monaco, era senza dubbio un cosmopolita e coltivava con piacere questa sua immagine.
Il fatto che numerose delle sue foto fossero realizzate in suite di un albergo fa parte sicuramente di questo atteggiamento.
Newton studia con la fotografa berlinese Yva, famosa per le sue fotografie di moda, per i ritratti e i nudi.
Dopo l'apprendistato trascorre parecchi anni in Australia e a Singapore e poi vive e lavora a Parigi per 25 anni.
Lavora per l'edizione francese, inglese e americana di Vogue, ma anche per Elle, Marie Claire, Jardin des Moders, American Playboy, Nova e Queen.
Inoltre realizza regolarmente servizi fotografici per Stern e Life.
Con la morte di Newton, è scomparso uno dei pochi fotografi contemporanei capaci di polarizzare l'attenzione del mondo dell'arte, diviso fra la cerchia dei fan che ammirano le sue fotografie e gli oppositori accaniti che vogliono sminuirlo, bollando come fenomeno di moda e accusandolo di misoginia.
In realtà Newton ha creato un nuovo stile della fotografia di moda, di cosmetici e di nudo, che sicuramente ha un successo tanto grande perchè rivela una sensibilità profonda per i segni del tempo.
La fusione fra l'autorappresentazione offensiva e la sottomissione volontaria da un lato e, dall'altro, la predilezione per donne alte, dall'ossatura sfaccettata, ben autodeterminate, coglie nel vivo il dilemma in cui si dibattono ancora le donne e il movimento femminista: influire sulla società con il proprio ruolo e tuttavia non rinunciare all'identità tradizionale di donna; oppure vivere il difficile e doloroso processo di ricerca di una nuova identità.
Le donne mascoline, l'inclinazione all'androgino costituiscono una risposta all'identità non ancora trovata nel nuovo ruolo femminile.
Le fotografie di Newton mostrano le sfacettature più disperate dei tipi di donna che si sono sviluppati in questa situazione.
Poichè non lo fa con spirito critico, ma con voluttà, Newton si è attirato le critiche pungenti del movimento femminista.