Dal 1958 al 1961 Mario Botta fece l'apprendista come disegnatore tecnico nello studio degli architetti Tita Carloni e Luigi Camenischi.
Dal 1961 al 1964 frequentò il Liceo Artistico a Milano e con Genestrerio progettò una casa per il clero dalle forme fortemente geometriche.
Dal 1964 al 1969 studiò architettura all'Istituto Universitario di Architettura a Venezia.
Nel 1965 lavorò per breve tempo nell'ufficio parigino di Le Corbusier e nello studio veneziano di Jullian de la Fuente e Josè Oubrerie.
Nel 1969 a Lugano, aprì uno studio di design e architettura e conobbe Louis Kahn. Collaborò poi alla progettazione del nuovo Palazzo dei Congressi Laurea all'UIA di Venezia.
Negli anni settanta Botta lavorò soprattutto a progetti di architettura, fra cui il Palazzo degli uffici della Staatsbank di Frisburgo e numerose case, fra cui quella significativa di Ligornetto.
Negli anno ottanta Botta rivolse l'attenzione al design di mobili. La sua sedia Seconda del 1982 e la poltrona Quinta del 1986, entrambe prodotte da Alias, sono esempi emblematici del cosiddetto stile "Matt Black", di breve vita.
I design singolari e dalla struttura geometrica ben marcata rivelano il background da disegnatore tecnico di Botta. La sua lampada Shogun Terra, progettata nel 1985 per Artemide, con linee geometriche molto marcate potenziate dalle righe bianche e nere che la rendono simile a un totem, è un elegante conferma del suo motto "la geometria è equilibrio.
L'opera di Botta, che può essere descritta come "Neo-High-Tech", rappresenta un aspetto pèiù soffisticato e razionale del Post-Modernismo.