venerdì 25 novembre 2011

Altheo " I Grandi artisti del Naviglio" Giulio Picelli.

Altheo "I Grandi artisti del Naviglio".




Prima parte.: Giulio Picelli.
Raccontato da : Alda Merini, Daniela Ruggi, J. Pierre Jouvert. 




La gioia dell'artista è sempre stata quella di realizzare il suo pensiero, sia in parole, sia in musica, sia in colore.
Il pittore sa che la magia del colore si piega a tutti gli effetti, come il poeta sa che la parola può essere distrutta e riedificata.
Lo spirito che vibra nelle opere del Picelli è appunto quel vago sentore di sapienza e di ritmo che porta all'invenzione della parola.
Ogni quadro quindi è la chiusura ermetica, una poesia compiuta, come ogni poesia è un quadro a se stante, qualche cosa di irripetibile che lascia nell'animo un chiaro ricordo del metafisico.
La pittura si intende anche, talvolta, come bacio della fortuna, di questa Dea magnifica che lsscia spesso gli artisti nella rinuncia.
Ma c'è mai stata la rinuncia nell'artista?
Il Picelli nei suoi dipinti ci parla di magnificenza e fasti di larga immaginazione.
Non credo che la riva sinistra del naviglio abbia influenzato la sua opera: egli ha sostato da noi come un colombo che si posa momentaneamente su un ramo.
Ma la realtà nostra, di tutti gli artisti, non è panorama circostante, ma nel gaudio che promana da noi stessi.

Alda Merini





La pittura di Picelli non è definibile con etichette di appartenenza e correnti artistiche canonizzate dai dettami storiografici.
La compenetrazione dinamica dei piani; il gesto pittorico spigliato e veloce; la ricostruzione dell'oggetto in scansioni essenziali; la lirica trasfigurazione del ricordo, fanno di questo artista un interprete serenamente disincantato di tradizioni figurative precedenti che si rissorbono modificandosi fino allo stravolgimento.
Egli mantiene autonomia comunicativa anche nelle composizioni più propriamente informali che ricostruiscono oggetti o astrazioni per mezzo di scomposizioni segnico-cromatiche.
Infatti ciò che informa queste opere, dipinte per sognare un mondo prospetticamente costruito sulla fantasia, è la tecnica, che da modo a questo raffinato "traduttore", di creare immagini dalle linee modulate, dominate dal flusso dell'idea.

Daniela Ruggi





Ancorato saldamente alle linee fondamentali della figurazione emblematica, con un rapporto diretto tanto con l'interno dei soggetti quanto con l'esterno che definisce di ciascuno di essi il significato compositivo, egli dilata e stravolge il senso oggettivo dei contenuti con una reinvenzione formale stupefacente, in cui il grottesco-allegorico si carica di mistero.
A prima vista può sembrare che l'intento illustrativo assolva a una funzione peculiare del codice artistico picelliano; ma poi, a un esame più attento e minuzioso di ogni opera, si scopre che ciascuna documenta una temetica precisa e nessun in particolare del suo insieme è pretestuoso, banale, superfluo.
Giulio Picelli non ricorre ad espedienti deteriori, a finzioni.
Ogni cosa che dipinge ha il valore di una frase, di un verso, come se egli scrivesse un racconto o una poesia.

J. Pierre Jouvert





Giulio Picelli ha il suo studio ancora sui navigli.
Mi dice sempre che oramai è circondato da ristoranti e locali dove i ragazzi arrivano numerosi per l'aperitivo. Quel ramo del naviglio che ama tanto, lui però, non lo lascierà mai.

Giulio Picelli: I Grandi artisti dei Navigli.
Nella seconda parte: Anna Blasi.