martedì 23 luglio 2013

Altheo "Il Paese dei Balocchi": Prima parte: Milano, la partenza.


"Il Paese dei Balocchi": Prima Parte. Milano, la partenza.

Conoscere gli artisti italiani tramite immagini video ed interviste, è alla base del nuovo Format di Altheo Magazine.
Dal 22 luglio al 9 settembre 2013.
Alla scoperta dei dubbi, dei progetti, dei sogni, delle delusioni e delle vittorie dei nuovi talenti di tutte le forme artistiche.
Una passerella anche per far conoscere nuove gallerie d'arte e nuove proposte nella nostra incredibile penisola.
Tutto questo "raccontato" con un viaggio on the road.
Questa volta...parlano gli artisti!






E’ la coscienza di una commistione sacro-profano che ci fa accettare la vita in tutte le sue sfumature, ogni attimo della nostra esistenza è la manifestazione di una scintilla pronta a cancellare il buio, a dare un senso anche ai momenti più oscuri e angoscianti, a dar forma a un disegno di aurea e leonardesca proporzionalità.
Ogni gesto ricalca un percorso umano, si innesta nel solco di una storia che si ripete, esattamente come la Velasca ricorda l’architettura di Milano medioevale, con le sue torri sostenute da mensole, come ansiose di acquisire spazio, di guadagnare un senso prospettico più alto : è una sorta di dialogo a distanza tra le due costruzioni, uno sforzo civile che si fonde in un messaggio religioso.
Solo chi non ha cuore né occhi, chi vive solo in superficie e osserva il mondo “in orizzontale”, incapace di alzare lo sguardo, può dire che Milano è una città grigia e brutta, pregiudizialmente dedita esclusivamente al lavoro : è invece una “città che ti abbraccia” (come diceva Soldati), ricca di monumenti grandiosi e avvolti da un silenzio quasi metafisico, non chiassosi e invadenti, una città che, nel suo caos creativo e ovattato, custodisce tesori discreti e poetici (soltanto la chiesa di San Satiro vale un viaggio a Milano !) e non vive di scenografici ricordi, ma col perenne desiderio di sfiorare il cielo con un dito, come le guglie del Duomo, giacomettiane stalagmiti che paiono una selva di braccia distese a toccare una reliquia preziosa, in una simbolica processione di dedizione religiosa e sociale.







Alberto Lattuada
Una volta girovagavo nei desolati quartieri periferici e vagabondavo lungo i terrapieni delle ferrovie, affascinato dal pittoresco romantico di Porta Ticinese, dei canali. Adesso c’è la metropoli dei grattacieli, la city un po’ avveniristica, un po’ provinciale: un misto tra il risotto e l’acciaio, che mi diverte.

Antonio Mazzi
Milano sta vivendo un momento di oscurantismo, ma ne verrà fuori. Ci impiega poco a tornare grande: deve solo liberarsi dei politici che non capiscono la cultura ambrosiana o che l’hanno ripudiata.


Antonio Scurati
Vorrei che Milano tornasse la città insorta del 1848, piena di virgulti e voglia di cambiamento, una Milano dove l’interesse privato e particolare venisse messo da parte per fare spazio al bene comune.








Claudio Abbado
Milano di oggi non è certo un luogo dove si sostiene la cultura. E neanche il resto, date le condizioni di degrado ambientale in cui versa. Peccato, meriterebbe ben di più.


Enzo Biagi
A Milano gli affari si combinano con un colpo di telefono, a Palermo anche con un colpo di lupara

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Eugenio Montale 
Milano è un enorme conglomerato di eremiti.

Gianni Biondillo
Sul marciapiede era ormai un misto di schifo e lastre di ghiaccio. Erano ventiquattro ore che non nevicava più ma il cielo prometteva bufere scandinave. La città non riposava, comunque. Ubriachi di spirito controriformistico i milanesi sfidavano gli dei continuando ad andare al lavoro come fosse una qualsiasi giornata di primavera.


Giovanni Verga
Sì, Milano è proprio bella, amico mio, e credimi che qualche volta c’è proprio bisogno di una tenace volontà per resistere alle sue seduzioni, e restare al lavoro.


Giuseppe Bianchetti
Se quand’era tempo avessi potuto compiacere ad un mio desiderio, io sarei andato a vivere alcuni anni a Napoli, alcuni a Milano. Queste due città, una per la sua grande popolazione, l’altra per molte particolari condizioni, sono da qualche tempo la stanza del pensare filosofico in Italia.








Giuseppe Genna
È una città che, quando la pioggia la lava, si sporca.


Kazuo Ishiguro
So che è famosa per la moda e per il Milan. Conosco Franco Baresi, per esempio.


Stefano Bollani
Milano non è più il centro nevralgico del jazz italiano di una volta. Eppure ci sono tanti musicisti che vengono da qui: ci vorrebbe più iniziativa da parte delle istituzioni, non dico più soldi, ma almeno la capacità di spenderli meglio.