Non ha documentato solo guerre. Ma sono state le immagini di guerra e renderlo famoso.
Il lascito di Robert Capa comprende oltre 70.000 negativi, la sua foto più celebre, però, è andata perduta.
Oggi il miliziano ha un nome, ma per decenni è stato il soldato ignoto, la vittima anonima della guerra.
Perchè questa foto è il simbolo della morte violenta, in guerra, di milioni di persone.
La didascalia dell'immagine è sempre stata stringata e generica: Loyalist Soldier, vi si leggeva di sotto.
Oppure Falling Soldier. O Loyalist Militia, termine con cui si identificavano i militanti anarco-sindacalisti che combattevano dalla parte dei repubblicani, una definizione fin troppo precisa rispetto alla genericità dell'immagine.
Infatti, come vari critici hanno a ragione notato, questa foto trae e sprigiona la sua forza proprio dalla generalizzazione che fa della morte.
Presentandosi come un'immagine quasi senza tempo, poteva divenire un'icona della morte in senso più generale.
Nel 1984, durante le sue lezioni di poetica all'Università di Francoforte sul Meno, lo scrittore Peter Hartling era tornato a parlare della "mancanza di dati sul soldato", chiedendosi se non fosse giusto dare allo sconosciuto una sorte di identità, per lo meno per la durata di un racconto che oscillasse tra realtà e finzione.
"Non poteva essere un combattente sul modello di Mairaux o Hemingway", diceva Hartling, "piuttosto uno di quegli uomini anonimi che furono sotterrati tra le migliaia di altri anonimi nei grandi cimiteri sotto la luna", descritti da George Bernanos nel suo disperato atto d'accusa".
Oggi lo sappiamo: il soldato si chiamava Federico Borrell Garcia. Aveva 24 anni, proveniva da Alcoy, nel sud della Spagna, e morì il 5 settembre 1936 sul fronte di Cordova, per l'esattezza nella battaglia di Cerro Muriano.
La sua morte è documentata negli atti dell'archivio militare si Salamanca.
Il fotografo Robert Capa, all'epoca ventituenne, fissò sulla pellicola il breve attimo della morte, realizzando al contempo la sua foto più famosa.
Non esistono statistiche, ne dati di altro tipo sulla diffusione e la ricezione della foto.
Eppure gli storicie i biografi del fotografo sono concordi nell'assegnare a questa creazione artistica uno status singolare.
Richard Whealan, esperto di Capa, ne parla come "dell'istantanea più emozionante e diretta della guerra che sia mai stata realizzata". Russell Miller, nel suo libro Magnum uscito nel 1997, la definisce "la più grande foto di guerra mai scattata".
La rivista Stern (41/1996) ha riconosciuto nella foto "un simbolo della Guerra civile spagnola e in seguito del movimento antimilitarista in generale".
American Photo (maggio/giugno 1998) trovava che quella fosse "l'immagine più famosa" del "più importante tra tutti i fotografi di guerra".
Roiner Fabian, infine, nel suo contributo sui 130 anni di fotografia di guerra, parla dell'"immagine bellica più leggendaria e pubblicata della storia".