"Se fotografo un fiore o un pene non faccio niente di diverso".
Robert Mapplethorpe è stato un fotografo americano, ed è tuttora molto noto per le sue opere sessualmente esplicite e gli scandali che queste suscitarono: opere che comunque non esuariscono la sua produzione.
Studiò scultura e pittura al Pratt Istitute. Entrambi questi generi influenzeranno la successiva produzione fotografica.
Iniziò a usare le Polaroid nel 1971: era un dono di John McKendry, curatore fotografico al Metropolitan Museum of Art di New York.
Nel 1974 l'amico, e poi compagno, Sam Wagstaff gli regalò una Hasselblad, incoraggiandolo a sperimentare con il grande formato. Mapplethorpe ritrasse amici e conoscenti, tra cui la cantante Patty Smith, con la quale viveva.
L'artista proseguì nell'utilizzo del grande formato per tutta la sua illustre carriera, fotografando celebrità, come il re della pop art Andy Warhol e la cantante rock Debbie Harry.
Mapplethorpe si dedicò anche alla fotografia di nature morte floreali e di nudi, realizzando in quest'ultimo caso immagini che spaziano dal riferimento alla scultura classica a riproduzioni esplicite di atti sessuali estremi.
Il poter accettare o meno che un artista realizzasse tali opere, le esponesse pubblicamente e le vendesse come arte fu una questione che scatenò numerosi dibattiti, ma che non coglie la qualità estetica dell'opera di Mapplethorpe.
Come dichiarò l'autore stesso, egli trattò ugualmente tutti i suoi soggetti, trasformandoli in figure belle ed astratte che esplorano gli effetti tonali della luce sulla pelle, sulla muscolatura, o sui petali.
Le sue fotografie sono quindi da vedere come prodotti artificiali, concetti estetici legati più all'effetto di superficie che al contenuto, per quanto non sempre critica e pubblico apprezzino l'intenzione e le priorità dell'artista.