giovedì 25 agosto 2011

Altheo: "letture in viaggio". agosto 2011

Leggo difficilmente romanzi, prediligo storie realmente accadute, amo la storia contemporanea raccontata dalle 2 sponde, quella dei buoni e dei cattivi. In viaggio leggo dove capita, in treno, in funivia, su una panchina, sotto un ombrellone che non è mai il mio, in spiaggia o in montagna, al nord come al sud.



Nel mese di agosto ho letto 5 libri, pochini ma intensi.
"Questo tempo è gravido di avvenimenti...non lo sprecate. Quando ci libereremo dalla superstizione, dai pregiudizi, quando trionferà la verità, il diritto, la ragione, la virtù se non adesso? Quando risorgerà l'amor della patria? Quando? Sarà morto per sempre? Non ci sarà speranza? Io parlo a voi... Ora è il tempo...O in questa generazione che nasce, o mai. Abbiatela per sacra, destatela a grandi cose, mostratele il suo destino, animatela."
Queste frasi Leopardiane dell'educare la gioventù italiana sono da introduzione al primo libro che ho letteralmente divorato in un andata con il Freccia Bianca da Milano a Udine. "Cosa tiene accese le stelle" di Mario Calabresi. Libro ispiratore di un famoso artista Italiano della musica, che man nella mano gli sussurra: Non c'è montagna più alta di quella che non scalerò. Non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò.... Cavolo! tutti possono crescere. Insomma, storie di Italiani che non hanno mai smesso di credere nel futuro.
Mario Calabresi non è solo il Direttore de la Stampa di Torino ma anche il figlio del "famoso"...purtroppo commissario. Non poteva mancare il suo secondo libro: Spingendo la notte più in là. ( storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo).




Quando 2 colpi di pistola uccisero, nel maggio del 1972, il commissario Calabresi, vennero profondamente mutati gli eventi pubblici ma anche e soprattutto quelli privati di una donna, che si ritrovò sola a crescere tre figli piccoli, e di questi tre bambini, orfani di un padre che non hanno fatto in tempo a conoscere. Un evento devastante, una voragine in cui si può sprofondare per sempre. O da cui invece si può ripartire raccogliendo le poche cose che restano, ricostruendo la propria memoria e la propria identità, ritrovando la voglia di vivere.
Spingendo la notte più in là.
La storia di una famiglia italiana ferita dal terrorismo. Una storia fatta di profondo dolore, ma anche di inattesa e spensierata allegria, in cui la voglia di vivere e l'amore per gli altri sono spesso riusciti a vincere l'odio e le divisioni che ancora oggi colpiscono il nostro paese.
Una vicenda privata che appartiene a tutti noi.




"Forse il più straordinario, il più onesto, il più accurato e infine anche il più commovente libro tra i tanti che sono stati scritti sull'avventura dell'uomo nello spazio". E' il commento autorevole del "New Yorker" all'edizione americana di: Se il sole muore di Oriana Fallaci che è la mia scelta per ferragosto, fuochi compresi.
La scrittrice-giornalista trascorre lunghi periodi in America, tra gli astronauti e i ricercatori di Cape Kennedy. Li osserva, li esamina, li interroga. Ne risulta il diario di una donna che vive i suoi tempi affrontando con curiosità ed entusiasmo le scoperte della scienza e della tecnologia, ma che guarda all'impresa spaziale con timore e molti dubbi.




Mi poteva mancare un libro sul caso Battisti? certo che no!.Per avere le idee molto chiare mi sono affidato allo scrittore Giuliano Turone. Mi aveva già convinto qualche tempo fa con." Il caffè di Sindona. Un finanziere d'avventura tra politica, Vaticano e mafia.," edito da Garzanti nel 2009. Non mi ha "tradito" neanche questa volta. Da decenni ormai il caso Battisti ritorna regolarmente sulle prime pagine dei giornali e suscita accesi dibattiti. Lo scrittore che per molti anni ha svolto l'attività di giudice istruttore impegnandosi in inchieste di criminalità mafiosa, economica ed eversiva mi ha decisamente schiarito le idee in modo semplice ma intenso...insomma sono sceso la fermata dopo.
Di questo caso comunque sono significative le parole del nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al "Corriere della Sera" l'8 gennaio del 2011: " E' mancato qualcosa alla nostra cultura e alla nostra politica per trasmettere, e far capire davvero, il senso di ciò che accadde in quegli anni tormentosi del terrorismo. Non siamo riusciti a far comprendere anche a Paesi amici vicini e lontani che cosa hanno significato".





A questo punto vorrei concludere con la lettura di un libro più leggero. Niente affatto: Mario Moretti. Brigate Rosse. Mario Moretti è stato l'anima delle Brigate Rosse, il principale artefice del sequestro Moro, l'uomo che nei 55 giorni di prigionia è stato più vicino di tutti allo statista, colui che gli ha sparato. In carcere dal 1981, nell'estate del 1993 incontra per sei giorni Carla Mosca e Rossana Rossanda e risponde alle loro domande. Il risultato è un eccezionale libro-intervista che ripercorre la storia delle BR, dalla fabbrica alla clandestinità, la scelta della lotta armata, le prime colonna, la lotta contro lo Stato, il sequestro Moro, la fine. Un documento straordinario in cui Moretti riflette per la prima volta sul senso dell'esperienza terroristica, sul suo costo, sulla possibilità di scegliere un'altra strada per realizzare i sogni di un intera generazione.


A parte un saltino sulla luna le mie letture in questo mese mi hanno trasportato in anni (settanta) colorati e grigi. Anni terribili ma unici. Gli anni dei miei vent'anni.
Ma c'è una strada intelligente civile e dignitosa per arrivare a chiudere i conti con gli anni di piombo, nel pieno rispetto della sensibilità delle vittime e nell'interesse di tutti? Si c'è.
Il silenzio. Il silenzio più delle parole per il rispetto delle famiglie e per chi non ha smesso di soffrire.


Altheo